A margine della presentazione dell’inchiesta sul lavoro della Fondazione Di Vittorio, la sociologa parla del ruolo dei sindacati in un mondo del lavoro fragile
Lo stato di salute dei sindacati europei, l’accresciuta fragilità dei lavoratori, il sistema capitalistico da superare per ridurre le disuguaglianze e fermare la devastazione del Pianeta, la democratizzazione delle imprese e la demercificazione del lavoro e, infine, l’uso dello strumento referendario per superare le criticità. Sono i temi trattati nella nostra intervista da Dominique Méda, sociologa dell’Université Paris Dauphine, SNS Ciampi visiting scholar e autrice del saggio Il Manifesto del lavoro.
L’intervista ha avuto luogo a margine della presentazione del volume edito da Futura “Inchiesta sul lavoro. Condizioni e aspettative”, risultato della ricerca svolta dalla Fondazione Di Vittorio con un team di più di 30 ricercatori e ricercatrici afferenti a università, enti pubblici e privati ed enti di ricerca e uffici studio di ambito sindacale. Uno workshop organizzato dalla Scuola normale superiore, classe di Scienze politico-sociali, che si è tenuto presso Palazzo Strozzi a Firenze lo scorso 30 maggio.
Méda ha partecipato ai lavori introdotti da Daniele Di Nunzio, responsabile dell’area ricerca della Fondazione Di Vittorio e curatore del volume. È stato invece Guglielmo Meardi della Scuola normale superiore di Firenze a presiedere gli interventi di Marco Betti dell’Università di Teramo, Armanda Cetrulo della Scuola superiore Sant’Anna Pisa, Clelia Li Vigni della Scuola normale superiore di Firenze, Bernardo Marasco, segretario generale della Camera del lavoro di Firenze, Angelo Moro della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, Mario Pianta della Scuola normale superiore di Firenze e Francesco Sinopoli, presidente della Fondazione Di Vittorio.