Accedi Registrati

Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *

 

Questa è come una di quelle storie già scritte da molto tempo. E' una di quelle storie in cui il lettore fin dall'inizio ha capito perfettamente la trama e gli intenti dei protagonisti. L'ha capito, perché è una vicenda che appartiene agli eventi e alla mitologia del genere umano. Per dirlo in maniera chiara e lineare, è il classico tentativo di sopraffazione del grande contro il più piccolo. Davide contro Golia.

Tutto nasce al momento della costruzione del supermercato Conad Arena nello Stradone di Faenza, quando incautamente si decide di far inglobare dal supermercato un angolo del piccolo spazio Arena Borghesi. Bene. Tutto sembrava finito lì, ma quando le cose cominciano male, l'esperienza ci dice che tendono a finire peggio.

Diversi anni dopo, infatti, prende corpo un insano progetto che vede il sacrificio di un ulteriore spicchio di quell'Arena dove centinaia di cittadini faentini trascorrevano e trascorrono ancora oggi le serate estive in cerca di svago e refrigerio, progetto che prevede anche il taglio di una fila di piante quasi secolari. Un coro di proteste riuscì a far accantonare questa assurda idea. Passano gli anni e guarda caso, ora, nel momento in cui l'Arena Borghesi avrebbe bisogno di un intervento di manutenzione e ristrutturazione, pare che qualcuno abbia pensato bene di ritirare fuori dal cassetto quella proposta, dove dentro ci sarebbe l'offerta del Conad di accollarsi quelle spese.

Questa è una vicenda che deve farci riflettere e lo voglio fare raccontando la storia del piccolo parco “Lo spicchio” di Napoli. In mezzo alla caotica speculazione edilizia di quella città, stranamente si era salvato un minuscolo triangolo di terreno divenuto ben presto incolto, dove tra rifiuti di ogni genere si svolgevano ovviamente attività illegali. Mentre tutto faceva pensare che il destino di quell'angolo di libertà fosse segnato e che le betoniere avrebbero ben presto cominciato a girare, miracolosamente invece venne affidato alle persone giuste per un tentativo di riqualificazione. Oggi è un piccolo meraviglioso e colorato parco giochi per bambini. Un angolo di vita sociale in mezzo al cemento.

Cosa ci insegna questa storia? Ci insegna che gli spazi urbani sono un bene preziosissimo, e se è prezioso anche un semplice terreno incolto, figuriamoci un ambiente come L'Arena Borghesi, con la sua storia antica alle spalle, il suo verde, la sua architettura che si collega allo Stradone e al Fontanone.

Solo l'insipienza e la cecità di qualche amministratore locale non capisce l'importanza culturale storica e sociale di questo posto di cui fa cenno persino il poeta Dino Campana. Possiamo permettere che l'arroganza di un supermercato e l'insulsaggine dei nostri amministratori trasformino poco alla volta questo tesoro urbano in un deposito di prosciutti?

Fabio Mongardi