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Il 7 ottobre è la tappa di un percorso che deve proseguire. Per il portavoce di Sbilanciamoci! occorre agire per ridurre le diseguaglianze, costruire un nuovo modello sociale, affermare la pace

Unrecognizable teenage students in high school campus Unrecognizable teenage students in high school campus walking at break, crop Foto: Konstantin Postumitenko

Associazioni, campagne, movimenti e Cgil insieme il 7 ottobre per la via maestra, quella della Costituzione, il nostro faro, il nostro “programma politico” come diceva Piero Calamandrei. Un “programma politico” per tutte e per tutti: perché quando si parla di pace e ambiente, di lavoro e istruzione, si parla del bene comune, dell’interesse collettivo di tutta una comunità.

La Costituzione è di tutti e di tutte ed è per questo che insieme dobbiamo lavorare, mobilitarci per dare attuazione a tutte le sue norme. È questo il senso di una manifestazione di fronte a una situazione dove non vanno tante cose: il lavoro precario, le diseguaglianze e i privilegi, la guerra, il degrado dell’ambiente. A maggior ragione in un contesto, dove aumentano povertà e sofferenze sociali e dove l’inflazione ha inciso profondamente sul potere d’acquisto dei salari e dei redditi.  

Non abbiamo solo critiche da fare alle politiche seguite in questi anni e da questo governo. Ma abbiamo anche molte proposte concrete su come costruire un nuovo modello di sviluppo sostenibile e di qualità, ridurre le diseguaglianze, lottare contro i privilegi e le ingiustizie sociali, costruire la pace e ridurre le spese militari, dare piena attuazione ai diritti, alla salute, all’istruzione, diritti pesantemente intaccati in questi anni a causa della riduzione della spesa sociale e delle privatizzazioni.

Il 7 ottobre è un appuntamento fondamentale, ma è anche la tappa di un percorso da continuare insieme anche dopo, con associazioni, sindacati, enti locali, per cambiare rotta rispetto al passato e costruire un’Italia capace di futuro.

Giulio Marcon, portavoce di Sbilanciamoci!