INTERVISTA. L’ex eurodeputato Pd: «Non c’è nessun automatismo tra il sostegno a Kiev e la crescita al 2% del pil delle spese in armi. Quell'accordo va rinegoziato. Bene che i vertici Ue vadano a Pechino per una soluzione diplomatica». «Giusto che l'Europa ricordi al nostro governo l'obbligo di registrare all'anagrafe i figli delle famiglie arcobaleno. La proposta di legge della destra è solo mostruosa propaganda, la contrasteremo con fermezza»
Pierfrancesco Majorino, ex eurodeputato Pd e ora capogruppo in Regione Lombardia. Giovedì alla riunione dei socialisti europei il segretario generale della Nato Stoltenberg ha chiesto più spese militari, anche oltre il 2% del Pil. Si è notato il silenzio della vostra segretaria Schlein.
Sono sempre stato contrario all’aumento delle spese militari e ho votato in questa direzione all’europarlamento. Ora confermo la mia contrarietà.
Se però si mandano nuove armi all’Ucraina è fisiologico che gli arsenali vadano riforniti.
Non è così per due ragioni. L’accordo in sede Nato sul 2% è stato fatto molto prima della guerra in Ucraina, prevede tempi medio-lunghi e non c’è nessun automatismo con il sostegno a Kiev. Ricordo inoltre che con un sistema di difesa comune europea si potrebbero razionalizzare le spese e risparmiare. L’aumento su base nazionale è un errore, e non c’è alcuna necessità di procedere in questa direzione. Faccio un esempio: l’Italia dovrebbe raggiungere il 2% entro il 2028 ed è assai probabile che questa guerra sia finita. Dunque è possibile tenere separati i due piani.
Stoltenberg ha detto cose diverse al vertice dei socialisti.
Non mi scandalizza che lui difenda i propri interessi, mi sta a cuore che i socialisti non si facciano dettare la linea in politica estera e di difesa dalla Nato. Ognuno faccia il proprio mestiere.
Finora la linea l’ha dettata la Nato.
Si, siamo stati troppo fragili e permeabili sul tema dell’aumento delle spese militari. Il nostro compito è fare di tutto per rinegoziare quell’accordo. E non cedere alla richiesta della Nato che sta usando questa guerra per giustificare un aumento strutturale delle spese militari che è inaccettabile e che era stato pianificato anni prima.
Lei parla di difesa europea. Sull’Ucraina l’Ue è stata finora assai poco incisiva, l’auspicio di chi spingeva per un ruolo diplomatico è rimasto lettera morta.
Diciamo che il negoziato è stato frenato in primo luogo dall’aggressività di Putin. Ma è evidente che l’Ue deve percorrere ogni strada per arrivare almeno ad una tregua.
Nelle prossime settimane andranno in Cina prima il presidente spagnolo Sanchez, poiMacron con von der Leyen. Il piano di pace cinese è stato liquidato troppo frettolosamente?
Se si dice che quel piano non va bene bisogna però sforzarsi per trovare altre strade. Mi rifiuto di credere che tra la resa di Kiev e la sconfitta sul campo della Russia non ci siano altre soluzioni possibili. E dunque sono lieto che l’Europa al suo massimo livello istituzionale assuma una iniziativa rimanendo sempre al fianco del popolo ucraino, senza alcuna terzietà. L’attuale debolezza dell’Unione è colpa di chi l’ha voluta debole, e cioè i nazionalisti, compresi quelli italiani, Meloni e Salvini.
Gli elettori che hanno votato Schlein alle primarie si aspettavano una linea più pacifista?
Il Pd si sta muovendo correttamente. Sul sostegno anche militare a Kiev siamo in continuità, ma c’è una sottolineatura più forte della necessità di una soluzione diplomatica. E di un maggiore protagonismo europeo.
Così facendo il principale riferimento politico di chi non vuole inviare armi sarà il M5S.
Non si fanno scelte come queste sulla base dei sondaggi o dell’inseguimento del consenso. Putin rischia di spazzare via l’Ucraina, le armi servono anche a guadagnare tempo per aprire una fase diversa.
Il commissario Ue Reynders chiede al governo italiano di riconoscere i figli delle famiglie arcobaleno. La destra invece vuole arrestare chi utilizza la maternità surrogata (gpa) all’estero.
Noi siamo per tutelare i diritti dei bambini e per far sì che i sindaci possano continuare a registrarli all’anagrafe. La proposta di legge dlle destre sulla gpa è solo propaganda, non sta in piedi dal punto di vista giuridico, non si può intervenire sulle leggi di altri paesi dove questa pratica è legale. Non è solo una proposta mostruosa, ma anche inattuabile e la contrasteremo con fermezza.
La legalizzazione in Italia della gpa è possibile? Il Pd cosa ne pensa?
Non è all’ordine del giorno e la destra ne parla ossessivamente solo per impedire ai sindaci di registrare i bambini che già ci sono. Noi vogliamo tutelarli, a prescindere da quello che ognuno di noi pensa sulla gpa