Il Dipartimento delle Finanze, il 13 aprile ha pubblicato i dati dei redditi soggetti all’IRPEF: dichiarazioni del 2021 relative ai redditi 2020.
Il confronto con il 2019, contribuisce a evidenziare l’impatto negativo su questi redditi della pandemia Covid, iniziata in Italia nei primi mesi del 2020, anno nel quale c’è stata una forte riduzione del PIL (7.8% in termini nominali e del 9,0% in termini reali)
Vediamo alcuni dati nazionali, per poi scendere fino ai comuni della nostra provincia.
Il numero dei contribuenti è stato di circa 41,2 milioni: meno circa 350 mila rispetto all’anno precedente. Il totale del reddito dichiarato è stato di 865,1 miliardi: meno 19,4 miliardi (2,24%). Il valore medio dichiarato è di 21.570: meno 1,1%. Dividendo l’ammontare complessivo del reddito dichiarato, con il numero dei residenti, il reddito medio è di 14.604 euro, in calo dell’1,46% rispetto all’anno precedente..
La riduzione del numero dei contribuenti e quella del reddito medio, come si vede evidenziano una netta riduzione della condizione reddituale, peggiorata dalla pur scarsa inflazione reale. Si tenga conto inoltre che le restrizioni delle varie componenti dello stato sociale e, in particolare, delle prestazioni specialistiche sanitarie causa Covid, ha costretto le famiglie a farsi carico di spese aggiuntive, a volte pesanti, rispetto al passato.
Il reddito da lavoro dipendente e da pensione rappresentano circa l’84% del reddito complessivo dichiarato, con un aumento dell’1%.
Mentre esaminiamo questi dati, la nostra attenzione, giustamente, è concentrata sugli avvenimenti drammatici in atto. L’aggressione della Russia all’Ucraina. Questo è l’atto più estremo, finora, di uno scontro tra le tre potenze mondiali, che si contendono le aree di influenza. Forse il dominio globale. C’è il pericolo quindi che a quella aggressione segua un allargamento dello scontro, con la possibilità di una catastrofe definitiva. Intanto, si ritarda ulteriormente l’intervento necessario sulla crisi climatica, il cui procedere non consente dilazioni. Come minimo ci saranno profondi sconvolgimenti geopolitici i quali, nel bene e nel male, incideranno sulla vita di tutti noi. Resto fermo a questo accenno, perché non è nelle mie intenzioni andare, con questa nota, oltre il suo scopo.
Ora vediamo la nostra provincia e i singoli comuni.
I confronti li farò utilizzando il reddito dichiarato e i residenti.
Provincia.
Il reddito Irpef medio dei residenti è di 15.868 euro, più 1.264 rispetto al dato nazionale, ma cala un poco di più, con il suo meno 1,52%.
I singoli Comuni.
Il reddito medio Irpef per residente è inferiore rispetto alla media provinciale nei seguenti comuni, in ordine decrescente: Castelbolognese; Bagnacavallo; Russi; Alfonsine; Riolo; Cervia; Brisighella; Solarolo; Casola; Conselice; Fusignano; Massa. Di questi, Solarolo, Casola, Conselice, Fusignano e Massa sono sotto anche alla media nazionale.
Superano la media provinciale: Lugo; Ravenna; Bagnara; Cotignola; Sant’Agata; Faenza.
Cervia resta nella parte bassa della classifica e si distingue anche per il forte calo. Calano significativamente anche Faenza e Castelbolognese.
Confronto % 2020-2019 del reddito medio per residente, nei Comuni della nostra Provincia.
Nel 2020, questo reddito cala in diciassette comuni su diciotto. Quello di Conselice è uguale nei due anni.
Cervia 6,3; Bagnara 3,6; Faenza 3,4: Sant’Agata 3,2; Castelbolognese 2,8; Riolo 2,5; Solarolo 2,3; Massa 2,0; Lugo 1,8; Russi 1,7; Alfonsine 1,2; Fusignano 1,1; Cotignola 0,8; Ravenna 0,6; Casola o,4; Brisighella 0,2; Bagnacavallo o,1.
A parte i Comuni turistico-termali, Cervia e Riolo, si nota che nell’area di Faenza il calo supera il 2%, salvo la collina, mentre il lughese si colloca dal 2% in giù. Nei due casi con poche eccezioni. Ravenna è a parte. Il suo dato di relativa tenuta bisognerebbe analizzarlo, in quanto siamo di fronte a una realtà complessa: città capoluogo di provincia, territorio molto vasto nel quale ci sono molte grosse frazioni, la costa: non intendo farlo, almeno non qui
Rino Gennari
7 maggio 2022.