Il 25 aprile del 1945, in Italia, ebbe una conclusione vittoriosa la guerra contro gli invasori e la dittatura sanguinaria fascista, con il concorso importante della nostra resistenza armata. Furono conquistate, assieme alla pace, la democrazia, la libertà e, per molti, le premesse per la giustizia sociale e l’uguaglianza.
Nell’Europa occidentale furono adottate Costituzioni che rispecchiavano i valori per i quali si era combattuto.
La ricostruzione, le lotte sociali per il lavoro, i diritti sociali e civili, la difesa della democrazia e delle libertà conquistate, costituirono i fattori determinanti per la conquista di un compromesso avanzato tra capitalismo e democrazia, da cui nacquero i famosi “trenta gloriosi”, cioè i tre decenni delle riforme che permisero un netto miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita delle classi subalterne, la conquista di avanzati diritti civili e un impetuoso sviluppo economico, che fu chiamato “il miracolo economico”. Ci fu il concorso di altri fattori. La volontà del capitalismo di sottrarre i lavoratori dall’influenza del mito dell’URSS, del socialismo realizzato. La disponibilità da parte del capitalismo delle immense risorse sottratte al terzo e quarto mondo, nonostante la decolonizzazione, la quale per molti versi fu spesso, più formale che sostanziale.
Successivamente, le crisi economico-finanziare, il crollo del “del socialismo realizzato”, di cui conoscemmo la fallacia e anche la ferocia, fecero saltare quell’equilibrio, e ripartì l’attacco alle conquiste sociali, agli assetti democratici, col favore di un processo di globalizzazione squilibrato a favore del potere della grande finanza, la quale ormai comanda sulla politica e sulle Istituzioni democratiche (la politica ancella dei poteri economico-finanziari: vedi Francesco). Le nostre democrazie, in quanto tali, sono ormai esauste. E’ un grande problema, che noi dovremo affrontare.
Queste note sintetiche e lacunose, per i pochi che non sanno, per i molti che sorvolano e per quelli che sanno ma non capiscono.
Russia-Ucraina.
Voglio dire subito una cosa. Per Bucha è necessaria una commissione d’inchiesta accettata dalla due parti.
Ora inizio.
Oggi, la nostra attenzione, è e deve essere rivolta alla drammatica realtà della guerra in corso, avviata dalla Russia contro l’Ucraina, violandone la sovranità con la forza delle armi, producendo distruzione e morte. Non dimentichiamo tuttavia, senza attenuare la responsabilità gravissima della Russia, che l’Occidente ha ostacolato la via del dialogo e illuso Zelensky sulla possibilità di aderire alla NATO.
Ora, soprattutto chi festeggia il 25 aprile, deve battersi affinché le armi tacciano e si stabilisca un equo patto di pace.
Dire pace però non basta. La pace deve basarsi sul riconoscimento delle giuste ragioni degli uni e degli altri, se e quando ci sono. La storia ci insegna che ci sono patti di pace i quali si rivelano col tempo produttori delle condizioni per nuove guerre. Nel caso di questa guerra, deve concludersi subito, sancendo la neutralità dell’Ucraina, garantendo la sua indipendenza e sicurezza, riconoscendo l’appartenenza della Crimea alla Russia. Sul Donbass non mi pronuncio, perché non dispongo degli elementi sufficienti per farlo. Su questo, voglio aggiungere poche parole di un discorso di Francesco: “Il vento gelido della guerra in corso è stato alimentato negli anni … … il conflitto è stato preparato da tempo con grandi investimenti e commerci di armi”.
Non dobbiamo però fermarci li’, senza considerare il contesto planetario, del quale la guerra della Russia all’Ucraina fa parte indissolubile. Solo così facendo potremo vedere meglio cosa sta succedendo nel mondo. Le molte guerre in atto, al punto che Francesco ha detto che la terza guerra mondiale è in corso. Quali sono i responsabili diretti e indiretti. Ogni singolo episodio di violenza, di sopraffazione, di rapina di risorse, va visto come effetto dell’agire di un sistema economico-finanziario globale, che sfrutta spregiudicatamente donne, uomini e ambiente.
In questo quadro si svolge il conflitto tra le maggiori potenze mondiali: USA, Cina e Russia. Lo scopo è quello di estendere ognuna la propria area di influenza. Queste potenze usano molteplici mezzi per il raggiungimento dei propri fini. Estensione delle proprie alleanze militari: si veda l’allargamento della Nato fino a quasi tutto il confine occidentale della Russia, violando impegni assunti. Promozione di guerre, per il proprio interesse, fatte da altri. Interventi indiretti in Stati sovrani, ingaggiando bande di mercenari, per non apparire invasori, mentre lo sono di fatto.
Instaurazione di governi corrotti, al proprio comando. Interventi con propri istruttori e armi. Quando non basta, aggressioni dirette, cioè guerre. Per queste ultime, vediamo solo i recenti decenni. Afghanistan, prima l’URSS e poi gli Usa. Irak, partendo dalla provetta falsa di Colin e presunta presenza di armi di distruzione di massa. Jugoslavia. Libia. Le aggressioni a due popoli, Curdi e Palestinesi, ai quali è negato il diritto ad avere un proprio Stato, per cui tali aggressioni formalmente non sono violazione di sovranità statali, mentre lo sono di fatto. Poi le guerre in atto, nelle quali c’è lo zampino delle suddette potenze, soprattutto degli USA. Vediamo:
Siria; Yemen; Etiopia; Mali; Repubblica democratica del Congo: Sudan del Sud; Libia; Somalia. Inoltre, queste potenze acquistano, nei paesi deboli, infrastrutture strategiche e milioni di ettari di terreno fertile, specie in Africa da parte della Cina.
Da questi terreni saranno poi scacciati i coltivatori locali che li’ vivono, sia pure spesso ai limiti della sussistenza.
Tutto questo non solo è stato, ma è tuttora in corso. Ci siamo dentro, con l’acqua fino alla gola.
Partire quindi da una pace equa tra Russia e Ucraina, impegnandoci anche su tutto il resto. Un resto che produce non migliaia o decine di migliaia di vittime, che sono comunque troppe, ma decine di milioni, per guerre locali, fame, malnutrizione, malattie, tentativi di raggiungere altri luoghi in cui vivere. Di qui le migrazioni di dimensioni bibliche, che cresceranno. A proposito di malattie, va notato che l’Italia, in sede europea, ha votato contro la sospensione dei brevetti per i vaccini anticovid.
Tornando alla guerra della Russia contro l’Ucraina, per la soluzione rimando a quanto scritto sopra. Aggiungo solo poche cose.
L’invio di armi all’Ucraina, che possono essere rese inutili da un maggiore impegno della Russia, può provocare solo un prolungamento della guerra, con più vittime e distruzioni, mentre nello stesso tempo si intralciano i tentativi di dialogo in corso.
La giusta resistenza degli ucraini, non può essere paragonata a quella dei nostri partigiani. Su questo forse tornerò in altra occasione.
E’ vero che la prima vittima delle guerre è la verità, ma le bugie, che ci sono, lasciamole ai belligeranti. Vediamo invece che quasi tutti i mezzi di informazione italiani si sono messi l’elmetto e stanno letteralmente facendo schifo e pena.
Anche Enrico Letta si dovrebbe togliere l’elmetto. Corrono voci di una sua aspirazione all’incarico di Segretario Generale della NATO, da lui tuttavia smentite, come si è soliti fare. Ebbene, se Letta aspira a quella carica, legittimamente, non si faccia condizionare da tale aspirazione.
Rino Gennari
6 aprile 2021