Quando le truppe alleate sfondarono presso Quartolo per dirigersi verso la Pideura in modo da accerchiare Faenza dal versante delle colline, la mia mamma aveva 14 anni ed abitava al podere "al cà" proprio a poche decine di metri dal baratro del calanco ("al rivv" come le chiamavano loro), dirimpetto al quale verso est c'era la sommità dell'altro calanco (quello dove adesso più o meno c'è l'agriturismo L'Oasi.
Alla sommità del calanco dove viveva mia mamma erano appostati i tedeschi, alla sommità del calanco opposto (500 metri circa in linea d'aria), c'erano gli alleati (inglesi, ghurka, polacchi e greci).
La famiglia di mia mamma aveva scavato per tempo 2 rifugi: il primo, discretamente sicuro era realizzato sulla discesa del calanco e si sviluppava all'interno della scarpata; il secondo era stato realizzato scavando sotto al pagliaio in profondità ed armando con pali di sostegno; il pagliaio era eretto fra la casa e la stradina (quella che adesso percorsa in discesa ci porta alla casa vinicola La Berta. In famiglia erano 26, erano da diversi giorni in mezzo al fronte di guerra e si dividevano nei 2 rifugi.
Verso l'imbrunire di un giorno di cui non ricordo la data un caporale tedesco addetto ai muli (su questo particolare mia mamma è sempre stata precisissima), si affacciò pistola in pugno nel rifugio sotto al fienile dove c'erano mia mamma ed una decina dei familiari, ordinando che uno di loro salisse sul fienile per tagliare il fieno per le sue bestie. Provarono a dissuaderlo, ad implorare di aspettare la notte perché c'era il rischio di essere sicuramente presi di mira dall'artiglieria leggera alleata. Il tedesco minacciò ancora ed armò la pistola, gli zii della mia mamma si guardarono e "Tugnì" che non aveva famiglia si mosse per salire sul fienile a tagliare il fieno da una altezza di 3\4 metri. in quella posizione era visibilissimo. Non aveva ancora iniziato il suo lavoro che una granata assassina tirata dal versante alleato esplose esattamente alla base del pagliaio ed una scheggia colpì il povero "Tugnì" che cadde a terra con il corpo aperto in due dalla scheggia dall'inguine al costato. Non morì subito, passò la notte ed al mattino decisero di tentare la sorte caricandolo su un carro trainato dai buoi per portarlo alla colonia di Castel Raniero dove era stato trasferito l'ospedale; nel frattempo una delle sorelle di "Tugnì", sposata a San Cristoforo saputo della disgrazia volle a tutti i costi raggiungere il fratello, ma poco dopo la chiesa di Castel Raniero, prima della Berta una granata proveniente questa volta dallo schieramento germanico la colpì in pieno lasciandola morta e sfracellata in un lago di sangue. Tugnì non venne portato a Castel Raniero, l'ospedale nel frattempo era stato bombardato, ma venne caricato in un mezzo alleato e morì a Forlì due giorni dopo. Un altro zio (Quinto) ed una zia di mia mamma furono fra coloro che portarono da bere agli sciagurati malati e feriti semiabbandonati a Castel Raniero dopo il bombardamento. Successivamente la famiglia di mia mamma venne fatta sfollare.
Mi chiedo se le vedette alleate e tedesche a cui non sfuggiva nessun movimento non avessero visto che lo zio e la zia uccisi dalle loro granate fossero dei semplici civili, per i quali non vi è stato nessun processo, nè alcuna Corte di Giustizia che abbia perseguito questo orrendo crimine di guerra.
Quanto ho messo per iscritto risale al 1944.
QUESTO RACCONTO, E TANTI ALTRI ALCUNI ANCOR PIU' CRUENTI E CRUDELI, ALTRI TESTIMONI DEL CORAGGIO DEI SEMPLICI CONTADINI O DELL'INCOSCIENZA DEI GIOVANI, MA SOPRATTUTTO GLI OCCHI NARRANTI DEI MIEI GENITORI PROTAGONISTI LORO MALGRADO COME VITTIME CIVILI DELLA FOLLIA DELLA GUERRA, LA DRAMMATICITA', LA PAURA, IL TREMORE CHE PRENDEVA LE LORO LABBRA ED I LORO SGUARDI, QUELLI DI CHI AVEVA VISSUTO QUEI MOMENTI ED IL MIO RAGIONAMENTO CHE NE CONSEGUE E' UNO DEI MOTIVI PER CUI SONO CONTRARIO ALL'INVIO DELLE ARMI IN UKRAINA.
Il presidente Ukraino ha ragioni da vendere, la sua nazione è aggredita dalla Russia che pagherà un prezzo molto più alto se la guerra non si estende, rispetto all'estensione del conflitto come una certa malata e sconcertante propaganda sembra volerci preparare. A Zelensky direi anche: adesso prova a salvare più vite che puoi perché non c'è ragione di contribuire a far allargare il conflitto con più perdite umane in nome della lotta fino all'ultima goccia di sangue, anche se mi risulti molto più simpatico dei generali russi col petto medagliato e con purtroppo lo sguardo del cane rognoso. Tornando ai fatti narrati ricordo che la guerra vera, con la guerra di posizione, i bombardamenti massicci e ripetuti ed i massacri di civili arrivò in Italia dopo l'8 Settembre del 1943 e la successiva occupazione da parte dei tedeschi e la nascita della R.S.I nel Nord Italia.
La guerra partigiana si avviò solo alla fine del 1943.
La 2a Guerra Mondiale era iniziata il 1o Settembre 1939!
La guerra partigiana era in gran parte formata da giovani, alcune ragazze, e molti uomini che erano già stati soldati in guerra nei primi anni del conflitto nell'esercito italiano, che non vollero più continuare la guerra per i fascisti ed i tedeschi!
MA ALLORA NON C'ERA SCELTA! OGGI INVECE LA SCELTA DELLA PACE E' ANCORA POSSIBILE E VA CERCATA IN OGNI MODO!
Allora i proclami della R.S.I. prevedevano la fucilazione per chi non si presentava nei centri di reclutamento fascisti e tedeschi.
LE ALTERNATIVE IN UN MONDO IN GUERRA DA 4 ANNI ERANO:
- fare la guerra nei partigiani oppure nei corpi dell'esercito italiano intruppati nelle divisioni alleate, che fornivano anche le armi ai partigiani.
- Fare la guerra nei reparti della R.S.I intruppati nell'esercito tedesco, con le armi fornite dai tedeschi.
- Una terza via era quella di stare nascosti nelle case di campagne presso i contadini confidando di riuscire a nascondersi in caso di retate da parte dei fascisti che se ti prendevano ti fucilavano oppure di spedivano nei campi di concentramento in Germania!
SE ASCOLTIAMO E SEGUIAMO LE ARGOMENTAZIONI DI QUEI GIORNALISTI CHE SI SONO MESSI L'ELEMETTO ED I TEORICI DELLA STRATEGIA MILITARISTA TORNEREMO A QUELLE 3 ALTERNATIVE SOPRA ELENCATE. Punto
di Alpi Medardo
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