L’uomo ha sempre bisogno di avere dei nemici. E’ una considerazione, sicuramente non originale, che mi è venuta osservando i comportamenti delle persone che mi stanno attorno sui social e che frequentano e scrivono sui media.
Si potrebbe fare l’esempio della pandemia e delle tante posizioni che insorgono contro qualunque provvedimento venga preso, perché nulla va mai bene, ma ciò che meglio testimonia, a mio parere, questa tendenza è la politica. Non si può, ad esempio, non notare come alla semi-scomparsa della sinistra politica (ne rimane solo l’ombra, un pallido surrogato), faccia da contraltare, paradossalmente, una crescita esponenziale e immotivata di voci rabbiose contro di lei, se non addirittura anticomuniste, di stampo quasi maccartista che ci fa ripiombare negli anni cinquanta.
E’ curioso questo fatto: nel momento in cui quella ideologia è tramontata, il mondo è pieno di persone, riviste letterarie, blog, che ne parlano contro, imputandole tutti i mali, non solo del passato ma anche del presente.
Intellettuali e gente comune, che si dichiarano dissidenti e anticonformisti, poi strombazzano unicamente contro una parte, quasi sempre solo quella, però.
Non è che senza quel nemico non riescono a stare?
Anch’io spesso sono in disaccordo, critico e dissento, perché non sopporto chi non sa e non vuole mai mettersi in discussione. Come non amo certo conformismo e buonismo (falso) da sacrestia. Ma se dissento lo faccio a trecentosessanta gradi e piglio, ovviamente, sberle da tutti. E’ questo il giusto prezzo da pagare se ci si vuole veramente appuntare sul petto la medaglia di intellettuali indipendenti!
Ma forse, come insegna la psicologia, quando si esce dal razionale le cose diventano più complesse e difficili da decifrare. Probabilmente siamo entrati in quel campo oscuro e ingestibile dell’aggressività umana, mai doma e mai sazia. Quella dell’estremismo, per intenderci, che deride le posizioni ragionevoli e si placa solo con lo scontro.
E allora sì che abbiamo bisogno di un nemico verso cui scaricare le nostre rabbie e frustrazioni, e ne abbiamo talmente bisogno che, se non esiste, ce lo inventiamo.