Così
o così
Capisco che Pisapia è un personaggio mediatico costruito essenzialmente da Repubblica per un'operazione politica (costringere Renzi ad una politica di alleanze ANCHE a sinistra) che è fallita prima ancora di nascere. Renzi non è scemo! (anche se ogni tanto mi vengono dei dubbi).
Capisco che, fallita questa ipotesi, lo sponsor cerca di utilizzare l'ex sindaco per un'altra operazione: distruggere ogni possibilità di un'affermazione significativa della sinistra riducendo Bersani a cespuglio.
Capisco che la ricostruzione di Repubblica dell'incontro milanese alla festa "metropolitana" dell'Unità (?) con la Boschi è straordinariamente tendenzioso ed artefatto. Parlavano l'uno dopo l'altro e tutti sanno che il minimo di fair play richiede di salutarsi e scambiare qualche battuta.
MA. Ma quando su domanda "Avete fatto pace?" gli fanno dichiarare: "Non abbiamo mai litigato" (gli altri giornali attribuiscono alla Boschi questa frase) e l'articolista dello sponsor titola "Abbraccio Boschi – Pisapia: Mai litigato", io credo che Pisapia dovrebbe precisare con l'opinione pubblica. E spiego perché: anch'io non ho mai litigato con Boschi, innanzitutto perché mi sono ben guardato dal partecipare (ovviamente non ero nemmeno invitato) alle iniziative di propaganda alle quali ha presenziato a Faenza e dintorni, ed anche se avessi partecipato ad un dibattito con Boschi non ci avrei "litigato", ma mi sarei confrontato civilmente, nonostante la Boschi non avesse nemmeno risposto al documento di Zagrebelsky sulle riforme costituzionali.
Ma quello che l'opinione pubblica intende è altro. Quello che sanno alcuni milioni di elettori (parlo solo di quelli di sinistra) che spesso alle elezioni politiche, poi amministrative sempre più numerosi si sono astenuti, ma al referendum andarono a votare e votarono No, è che non vogliono più avere niente a che fare con il mondo della Boschi fatto di interessi più o meno occulti, di potere delle e sulle banche (non parlo del genitore ma dei suoi interventi sulle scelte di governo sul sistema bancario) di quell'"odore stantio di massoneria" del quale parlò il De Bortoli (a proposito della denuncia contro di lui si è persa ogni traccia), dell'arroganza, della superficialità e dell'incompetenza con cui mise mano alla nostra Costituzione, ecco con tutto quel mondo lì non vogliono più avere niente a che fare.
Sono questi o no il grosso degli elettori che si devono recuperare ad una prospettiva di sinistra?
Perché se non è così, se altri sono gli obiettivi (quali?) diciamo che quel gesto e quell'articolo possono sembrare una provocazione. Il giorno prima su molti giornali si diffondono retroscena per i quali Giuliano Pisapia porrebbe il veto all'unità con Montanari e Falcone e quelli del Brancaccio (SI compresa); il giorno dopo "abbraccio con Boschi", che cosa si vuole? Che a furor di popolo del No si levi un rigetto generale all'alleanza con Pisapia? Si vuole cioè risparmiarsi la fatica e l'onere politico (con relativi costi da pagare) di un veto posto a sinistra, nei confronti di chi una battaglia politica l'ha condotta e vinta e solo grazie a quella vittoria oggi la sinistra ha una chance?
Caro Giuliano Pisapia, so che sei una brava persona e quello che hai fatto a Milano è stato per unanime giudizio un lavoro egregio di aggregazione e di mobilitazione civica, ma oggi un tuo intervento rapido ed efficace è indispensabile, prima che nell'animo di milioni di persone si sedimenti quel sospetto. Non ho canali di contatto diretto, né se ne trovano in rete, ma spero che qualcuno ti faccia pervenire questa mia preghiera.
Infine una annotazione: una lista, due liste. Badate ho l'impressione che molti, troppi, ragionino soltanto in termini di soglia di sbarramento da superare. Non è così: quella che oggi è in ballo è la prospettiva di una nuova forza politica che sappia superare gli errori, le debolezze le incapacità ed i limiti personali che hanno portato al disastro della sinistra.
Sapete come sarebbero 2 liste? Si dovrebbero far la guerra l'una con l'altra, necessariamente, pescando nella stessa fascia di elettorato; non è questione di fair play. Gli uni si vedrebbero rinfacciare ogni giorno le colpe storiche, i fallimenti, le esitazioni, le ambiguità, spesso le complicità con Renzi e con il suo disastroso progetto di potere, gli altri subirebbero l'accusa di minoritarismo, di funzione di pura testimonianza, di rimozione del problema del governo, di ideologismo e di lontananza dai problemi delle persone, di mancanza di soluzioni praticabili.
Quanti elettori già astenuti perché schifati dalla politica di Renzi, quanti delusi dai 5 stelle, quanti nostalgici dell'Ulivo pensate di poter conquistare?
Se non bastano le buone, ottime, ragioni per un percorso di unità, per quelli più cinici (eufemismo) forse comincia essere utile anche fare questi calcoli.
Giuliano Pisapia, batti un colpo, perché il tempo è scaduto senza che nemmeno tu te ne accorgessi!
Alessandro Messina