Due parole circa la manifestazione di ieri, visto che doveva rappresentare l'apice della narrazione "destra" sull'alluvione, racconto che voleva essere appunto suffragato dalla mobilitazione degli stessi alluvionati, addomesticata sulla medesima linea d'onda.
A quanto pare le attese sulla partecipazione (dalle mille alle duemila persone) sono state piuttosto deluse, accontentandosi di aggirarsi attorno ai 200 presenti, numeri che realtà come la nostra o quella del Comitato Borgo di Faenza riescono abitualmente a muovere da soli. Un flop che ovviamente ha tenuto alla larga "i pezzi grossi" dall'esporre il proprio cappello politico sull'evento deludente.
Non è comunque mancata la vistosa ed esibita presenza di diversi esponenti e candidati di Lega e Fardelli d'Italia, tra cui Pompignoli (l'articolo di Forlitoday è sostanzialmente una sua intervista).
Anche i contenuti, come avevamo previsto, si sono distinti soprattutto per un acceso anti-ambientalismo e un concentrarsi attorno alle responsabilità della Regione, evitando di menzionare concetti come quello di crisi climatica (spesso negato tout court) o di chiamare in causa governo e struttura commissariale.
Il condizionamento strumentale è stato evidente, e il fatto che non ci fossero bandiere di partito non significa assolutamente nulla (non è che il ladro indossi una maglietta con scritto "scippatore" prima di compiere il furto). C'è da capire come abbiano potuto sentirsi a proprio agio in questo clima, esponenti di comitati da sempre assillati dalla preoccupazione di essere strumentalizzati.
Il ricorso all'affluenza da altre parti d'Italia, attingendo dal cosiddetto movimento dei trattori, non ha certo aumentato la qualità dei contenuti e tantomeno i numeri dei partecipanti.
Molti comitati aderenti infine non sono riusciti a portare a Bologna più di due persone per comitato.
Tutto questo ci dice che la capacità di muovere alluvionati e cittadini da parte del VAD si è dimostrata piuttosto scarsa, così come il rilievo mediatico conseguente, limitato principalmente alla sola stampa locale, soprattutto quella web.
Tutto questo ci deve spronare e incoraggiare a costruire un nostro percorso di mobilitazione ampio e unitario, perché le possibilità di affermare una definizione corretta della questione Alluvione, così come di ogni suo portato, ci sono tutte.