Il segretario confederale Ferrari al governo: “Inaccettabile che la legge di bilancio sia pagata dai ceti medi e bassi”
La Cgil è pronta a lottare “contro un’inaccettabile ritorno all’austerità”. Così il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari, parlando con l’agenzia Ansa.
La Confederazione invita il governo a reperire le risorse necessarie attraverso l’aumento delle tasse per i redditi più elevati, la tassazione delle rendite finanziarie e degli extra-profitti, la lotta all'evasione fiscale.
Il sindacato è pronto a mettere in atto tutte le iniziative necessarie per sostenere le sue rivendicazioni, in vista della legge di bilancio che sarà approvata entro la fine dell'anno.
Nel particolare, è necessario confermare gli sgravi fiscali temporanei per circa 14,7 milioni di lavoratori e di trovare le risorse necessarie per rinnovare i contratti pubblici perché “un aumento salariale del 5,78% per il periodo 2021-2023 è inaccettabile, visto il 17% di inflazione nel triennio”.
Sul fronte del lavoro e della previdenza, poi, sono in scadenza le misure Ape sociale e Opzione donna, le quali “sono già insufficienti e non vanno peggiorate ulteriormente”.
“Chiediamo la conferma della decontribuzione – inoltre –: le buste paga sono già stata falcidiate dall’inflazione, il rischio è che milioni di lavoratori si trovino con 70-100 euro in meno al mese”.
“Siamo in attesa – infine – di capire come il governo lavorerà alla legge di bilancio: chiediamo di agire con la leva fiscale per la redistribuzione, non è accettabile che la stretta del patto di stabilità sia pagata dai ceti medio bassi”.