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L’esecutivo destina 29,5 milioni per la promozione e lo sviluppo della previdenza complementare ad Assoprevidenza. Cgil: “Scelta autoritaria”

Nessuna retromarcia, con un blitz notturno di Fratelli d’Italia e Italia Viva “il governo ha deciso di affidare tutte le funzioni del Comitato per la promozione e lo sviluppo della previdenza complementare, ente terzo voluto dal Parlamento, a una struttura privata, Assoprevidenza, garantendo alla stessa anche la piena disponibilità di 29,5 milioni di euro. Si tratta quindi di risorse pubbliche assegnate a un organismo privato in modo totalmente discrezionale”. È quanto afferma la segretaria confederale della Cgil, Lara Ghiglione.

“Sembrerebbe, infatti, pronto - prosegue la dirigente sindacale - il decreto ministeriale per rendere attutiva quella scelta avvenuta a fine luglio con un emendamento al decreto Pa 2, che avevamo già commentato come assolutamente sbagliata”. Il rilancio delle adesioni alla previdenza complementare è un punto centrale della piattaforma sindacale unitaria ma, nonostante i continui annunci di proseguire il confronto con le organizzazioni sindacali, “la realtà è molto chiara: il governo decide di andare avanti in modo autoritario, senza la condivisione di un percorso con le organizzazioni sindacali”.

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Nonostante le modifiche introdotte in Senato alla Legge di Bilancio sul capitolo previdenziale, giudizio della Cgil resta negativo. “Si continua a fare cassa - sottolinea la sindacalista - sulla previdenza: altro che 41 anni di contributi per tutti, come avevano promesso in campagna elettorale. I pubblici, coinvolti dalla revisione delle aliquote di rendimento, rischiano addirittura di accedere alla pensione con 48 anni di contribuzione, per evitare il taglio. Mentre le deroghe introdotte, di fatto, sposteranno l’accesso al pensionamento per tutte e tutti”.


“Sono riusciti nell’impresa clamorosa - conclude Ghiglione - di peggiorare la legge Fornero, azzerando qualsiasi forma di flessibilità in uscita, e a tagliare la perequazione delle pensioni continuando a manomettere il meccanismo di rivalutazione. Un risultato peggiore di qualsiasi previsione negativa”.

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