Cinquant'anni dal colpo di stato in Cile. L'esule Ricardo Madrid racconta la fuga dal Paese, la dittatura di Pinochet e le conseguenze culturali ed economiche
Cile, 11 settembre 1973, i militari entravano alla Moneda, il palazzo presidenziale a Santiago, per prelevare Salvador Allende, l'uomo che aveva dato speranza al Paese sudamericano, oppresso da profonde disuguaglianze, povertà e sfruttamento straniero delle risorse minerarie e che morì quello stesso giorno. Iniziò così 50 anni fa la dittatura sanguinaria di Augusto Pinochet. Ricardo Madrid De la Barra, allora dirigente di Unidad popular, dovette fuggire dal suo Paese per scampare all’arresto e alle torture e, come molti altri suoi connazionali, giunse esule in Italia. Nel suo racconto i momenti vissuti allora e le preoccupazioni per le pesanti ripercussioni della dittatura sul Cile dei giorni nostri