Maurizio Landini spiega sul Corriere della sera il percorso di mobilitazione della Cgil fino, se necessario, allo sciopero generale
La premier Meloni non ha risposto alla lettera del 28 agosto: “È grave che il governo continui a non volersi confrontare seriamente col sindacato”. Così Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, nell’intervista pubblicata questa mattina (4 settembre) apparsa sul Corriere della Sera a firma Enrico Marro e in cui annuncia un percorso di mobilitazione che, se necessario, arriverà allo sciopero generale.
L’obiettivo dell’azione del sindacato, e delle sue richieste, è chiaro, spiega Landini: “Vogliamo risolvere i problemi. E per farlo bisogna cambiare le politiche del governo. Aumentare i salari e le pensioni, contrastare la precarietà, non allargare voucher e contratti a termine. Cancellare il sistema degli appalti e subappalti, invece di modificare il codice e introdurre i subappalti a cascata come ha fatto il governo”.
Occorre anche “cancellare i contratti pirata con una legge sulla rappresentanza. Introdurre il salario minimo per legge e investire su sanità e istruzione. Il governo anziché tassare le rendite e tutti gli extraprofitti usa dipendenti e pensionati come bancomat. Infatti, vorrebbe tagliare l'indicizzazione delle pensioni”.
Il primo appuntamento di questa mobilitazione è fissato per il 7 ottobre, con la manifestazione “La via maestra. Insieme per la Costituzione”, “perché ormai metà delle persone non va più a votare, pensiamo che i valori fondamentali della Costituzione debbano essere applicati e non messi in discussione”.
Ma non solo: parte infatti una consultazione con la quale la Cgil chiederà ai lavoratori “di votare sulle nostre proposte e di impegnarsi a sostenerle con la mobilitazione, fino allo sciopero generale, se necessario”. E ancora: “Aspetteremo la Nota di aggiornamento del Def e faremo le nostre valutazioni. Se le nostre proposte non verranno accolte nella legge di Bilancio, scenderemo di nuovo in piazza”.
Quanto alla solita obiezione che le risorse disponibili sono poche, il leader delle Cgil replica a Marro che “si trovano andandole a prendere dove stanno, con la lotta all'evasione e la tassazione delle rendite. Il contrario di quanto sta facendo il governo”.
Prima ancora, il 12 settembre, la Cgil organizzerà a Bologna una grande assemblea sulla contrattazione, “per mettere a punto una linea precisa. Insieme alla contrattazione serve una legislazione di sostegno, dalla rappresentanza alla validità erga omnes dei contratti, al salario minimo, escludendo da incentivi e sgravi le imprese che non rinnovano i contratti, reintroducendo l'indennità di vacanza contrattuale. In ogni caso, per noi non è più accettabile che ci siano contratti a 5-6 euro”, spiega Landini.
Infine un passaggio sulla tragedia di Brandizzo: “Quello che è successo dimostra che il sistema delle manutenzioni va cambiato, non solo nei trasporti ma in tutte le attività”. Invece, il governo procede in maniera totalmente diversa: “Ha liberalizzato il subappalto a cascata e quando abbiamo scioperato anche per rivendicare più investimenti in sicurezza, il ministro Salvini non ha trovato di meglio che pensare alla precettazione”