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L'allargamento del gruppo dei Paesi in via di sviluppo deciso nell'ultimo summit analizzato da Salvatore Marra (politiche internazionali Cgil)

ASCOLTA L'INTERVISTA a SALVATORE MARRA

Il blocco dei Paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) si fortifica procedendo con l’allargamento ad altri sei Stati, vale a dire Argentina, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Iran, Egitto ed Etiopia. Un rafforzamento deciso durante il summit di Johannesburg e che vede protagonista il fattore energetico, perché il gruppo detiene il 42 per cento della produzione mondiale di petrolio, e che si inserisce in quella modifica degli equilibri globali ormai in atto da tempo ed evidenziata con l’invasione russa dell’Ucraina.

Si rimodulano anche i rapporti del Sud del mondo con l’Occidente, ma al di là delle considerazioni di massima, quello che salta all’occhio è un rafforzamento dei Brics attraverso l'incremento al suo interno della presenza di Paesi dove i diritti umani, compresi quelli dei lavoratori non sono rispettati. Un esempio su tutti è quello dell’Egitto. Il rischio è che il modello adottato sia speculare a quello occidentale che ha generato profonde disuguaglianze. Nel podcast l'analisi di Salvatore Marra, coordinatore dell’area politiche europee e internazionali della Cgil.