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In Emilia Romagna, nell’ultimo mese del 2022 l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettivita’ (Nic) registra una contrazione dello 0,2% su base congiunturale mensile e incrementa dell’11,6 % su base tendenziale annua. Valori che determinano il dato medio finale dell’inflazione annuale registrata a livello regionale: +8,4% (+8,1% a livello nazionale), sintesi di una dinamica dei prezzi che non si registrava dagli anni ’80. “Tale dinamica è il risultato degli aumenti dei costi dei carburanti di derivazione petrolifera, registrati già a partire dagli ultimi mesi del 2021, aggravate dallo scoppio e dal perpetrarsi del conflitto in Ucraina, con conseguente incrementi dei costi del gas, dei cereali d’importazione, di varie materie prime, del latte, lungo tutta la catena di distribuzione” spiegano da Federconsumatori.

“Durante il 2022 la maggior maggior parte delle divisioni di spesa del paniere di beni e servizi ha avuto variazioni positive con livelli tendenziali oltremodo elevati che sono andati a ripercuotersi specialmente sui beni di alta e media frequenza d’acquisto, oltre che sul comune “carrello della spesa” – proseguono – Nel corso dell’anno sono stati i beni energetici a fungere da traino per l’inflazione (con una crescita media annuale pari a: +36,3% per la divisione “Abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili” ) in tutti i capoluoghi di provincia (Cfr. Tab. Graff, 3, 4 e Tab. 4).

federconsumatori inflazione 2022

Per una famiglia di tre componenti si stima un incremento della spesa medi annuale pari a +2.900 euro rispetto al 2021, valore compreso fra i +3.100 euro stimati a Bologna e i +2.600 euro di Ferrara (Cfr. Tabb 1-3, 5).

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Per le famiglie più fragili (ad esempio nuclei con capofamiglia disoccupato oppure famiglie unipersonali con componente anziano) l’inflazione ha avuto una dinamica più accentuata rispetto alla media, generando una variazione percentuale della spesa, rispetto all’annualità precedente, più elevata rispetto all’incremento rilevato per il complesso delle famiglie.

Questo perché la struttura della spesa mensile dei nuclei che si trovano in condizione di fragilità è dedicata in modo sbilanciato (“non per scelta”) a voci di spesa che hanno registrato un’inflazione ben superiore alla media (come i beni alimentari e le utenze di energia elettrica e del gas da riscaldamento). Per questi nuclei familiari l’incremento assoluto della spesa annuale, rispetto al 2021, risulta proporzionalmente superiore a quanto rilevato per il complesso delle famiglie, un aspetto che ha contribuito a determinare l’ulteriore forte pressione registrata nel 2022 sui servizi sociali di supporto forniti dal sistema degli Enti locali

LA SITUAZIONE A RAVENNA, CITTÀ PIÙ CARA IN REGIONE: + 9%

Il presidente di Federconsumatori Ravenna, Vincenzo Fuschini ha commentato: “L’indagine sull’andamento dei prezzi nella Regione Emilia-Romagna nell’anno 2022, elaborata dalla Federconsumatori regionale, oltre a registrare puntualmente le variazioni congiunturali in ciascun mese, rileva variazioni tendenziali assai preoccupanti per il comune di Ravenna. Infatti, a fronte di un indice regionale del 8,4%, l’indice medio annuale di Ravenna è del 9%, registrando aumenti di prezzo per tutti i settori, escluse le comunicazioni e l’istruzione. Di particolare rilievo gli aumenti dei generi alimentari (+10,2%), dei trasporti (+9%), dei servizi ricettivi e della ristorazione (+6,7%) e sanitari (+5%), fino al vero e proprio “boom” delle spese per abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili con un aumento di spesa per le famiglie del 36,1%”.

“È perciò evidente che l’aumento delle rendite immobiliari e dei mutui e, ancora di più, delle spese per l’energia trascinano verso l’alto tutti i prezzi dei beni di prima necessità, che collocano Ravenna al quarto posto fra i capoluoghi di provincia della regione, dopo Forlì, Piacenza e Bologna, ma in sostanza allo stesso livello di queste, dato che le differenze percentuali fra i primi quattro capoluoghi sono dello 0,1-0,2%. Ravenna è perciò attualmente una delle città più care della regione, con un aumento di spesa per una famiglia di tre persone di euro 2.910,81 annui, rispetto al 2021 (a livello regionale, l’aumento è di 2.900,40 euro).

indagine federconsumaotri 2022

 

Le spese per abitazione ed energia incidono in modo preponderante sull’aumento di spesa, per l’ammontare di 1897,98 euro (a livello regionale, 1908,91 euro). Sostanzialmente alla pari con l’aumento di spesa regionale è l’incremento per i prodotti alimentari, pari a 835,20 euro. Il colpo per i redditi delle famiglie dei lavoratori dipendenti e dei pensionati è assai grave, ma è assai preoccupante anche l’aumento per i nuclei composti da una sola persona (+ 1922,54 euro), considerando che spesso si tratta di persone anziane. Il minor incremento di spesa per le famiglie di tre persone, ma con il capofamiglia disoccupato (+  2617,24 euro, circa 300 euro in meno delle altre famiglie) deriva per quasi 1/3 dalla minor spesa per generi alimentari, il che induce a riflessioni assai preoccupanti sul peggioramento dell’alimentazione delle famiglie economicamente fragili”