Da via Timavo a via Regeni; inizia a circolare la proposta di cambiare il nome della strada della sede diplomatica egiziana e di dedicarla al ragazzo torturato e ucciso nelle carceri del Cairo dagli sgherri di Al Sisi.
Cambiare il nome della via del consolato egiziano di Milano da via Timavo a via Giulio Regeni. La proposta sta iniziando a circolare dopo che anche il sindaco Sala si è associato alla richiesta di ritirare l’ambasciatore italiano al Cairo e che il Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno per concede la cittadinanza onoraria a Zaki, il giovane ancora ingiustamente detenuto in Egitto. Questo dopo gli ultimi sviluppi delle indagini della Procura di Roma e le inchieste giornalistiche che stanno svelando, tra mille difficoltà, le terribili torture alle quali è stato sottoposto Giulio e che lo hanno portato alla morte nelle carceri egiziane. Il governo del Paese nordafricano non collabora alla ricerca della verità ma fa di tutto per coprire le responsabilità, ormai sempre più evidenti, dei propri servizi segreti.
Ogni volta che il console e i suoi funzionari entreranno e usciranno dalla sede consolare vedrebbero la targa della via, ogni busta della corrispondenza diplomatica porterebbe il nome di Giulio Regeni. Per iniziare almeno a provare imbarazzo. Perché la verità deve saltar fuori.