Superare la precarietà, rinnovare i contratti, aumentare i salari e contrastare la povertà. Dal tavolo di oggi a Palazzo Chigi, Cgil, Cisl e Uil chiedono al governo un'inversione di marcia e un piano serio per ridare ossigeno ai lavoratori e alle loro famiglie
“Molte persone in Italia, pur lavorando, non arrivano alla fine del mese”. Maurizio Landini da tempo lo sta dicendo in ogni dove: nelle assemblee coi lavoratori, nelle iniziative in cui è invitato, sulla stampa. Questa mattina lo dirà direttamente al premier Mario Draghi che ha convocato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil a Palazzo Chigi. Un incontro atteso da tanto, troppo tempo. L’ultimo tavolo, lo scorso 2 maggio. Due mesi in cui la situazione economica e sociale nel Paese si è aggravata ulteriormente e che se non si interviene in modo serio rischia di essere solo l’antipasto di un autunno bollente.
Il leader della Cgil lo ha ripetuto pochi giorni fa intervenendo alla
festa per il 136 anni della Fillea: “Il governo deve dare risposte chiare ai problemi molto precisi che attanagliano questo Paese in questo momento. Questo è un tema preciso, e mi aspetto che s’intervenga in fretta”. Denunce precise ma anche soluzioni immediate sul tavolo del governo, una su tutte: “Tassare al 100% gli extra profitti delle aziende e non al 25%”. Qui per tamponare l’emorragia, poi servono misure strutturali per rimettere il Paese nel giusto binario.
Nell’immediato, dicono in coro i sindacati, occorre fermare la precarietà galoppante. Una richiesta avvalorata dagli ultimi drammatici dati dell’Istat sulla povertà in Italia. Tagliare il cuneo fiscale è una richiesta imprescindibile, con l'accortezza però di non ridurre i contributi previdenziali per evitare di penalizzare poi le pensioni, soprattutto, riservando tutti i benefici ai lavoratori, perché le imprese in questi due anni di pandemia hanno già riscosso. Ed è necessario intervenire anche sul rinnovo dei contratti, cambiando però meccanismo di calcolo per tener conto dell'inflazione reale arrivata ormai all'8% anziché di quella depurata dai costi dell'energia importata.
Per il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra “il governo deve impegnarsi a costruire una agenda economica centrata sulla partecipazione sociale. Questa è la via se vogliamo risolvere le emergenze e dare prospettiva al paese, a partire da crescita di salari e pensioni, difesa dell’occupazione, coesione sociale e territoriale”. Stessa ricetta per la Uil con il segretario generale Pierluigi Bombardieri che aggiunge: “Bisogna eliminare i contratti pirata. Su questo noi abbiamo dato disponibilità, abbiamo detto al ministro Orlando che siamo d'accordo per intervenire sul salario minimo”.
Sul lungo periodo, la Cgil si aspetta poi di essere ascoltata prima che vengano effettuate delle scelte in legge di bilancio: “L'Italia ha bisogno di una riforma fiscale vera, e anche una riforma delle pensioni. – ripete Landini - Noi vogliamo una pensione di garanzia che riconosca anche i tempi di mancato lavoro, di formazione, così come le differenze tra i lavori e il lavoro di cura”.