Leggiamo che i dividendi riconosciuti agli azionisti HERA per il 2021 registrano un aumento del 9% rispetto al bilancio 2020. Un incremento che si aggiunge agli incrementi degli anni precedenti, per una azienda che appare in eccellente stato di salute.
Sono mesi che le famiglie italiane si adoperano per far fronte agli aumenti enormi delle bollette di energia elettrica e gas, per evitare di subire distacchi dell’una o dell’altra fornitura. Il governo ha stanziato ad oggi 14mld€ per alleggerire questi costi nei bilanci famigliari e delle imprese.
L’aumento dell’inflazione, oggi a cifre mai viste in epoca recente e il protrarsi di costi energetici elevati non fanno che aumentare esponenzialmente le preoccupazioni.
Le associazioni dei consumatori si battono per evitare che questi aggravi comportino situazioni di disagio sociale, povertà energetica e aumento delle disuguaglianze. Anche con Hera abbiamo avviato un confronto continuativo in questa direzione.
Ci chiediamo quindi per quale motivo una parte dei dividendi degli azionisti non è stata utilizzata per far fronte economicamente a questa situazione, alleggerendo le bollette di famiglie e imprese.
Conosciamo bene la storia di Hera e sappiamo che la maggioranza dei suoi azionisti sono Enti pubblici e che questi dividendi concorrono a fornire risorse per gestire questi Enti, ed in definitiva a favore dei cittadini di quei Comuni (un terzo delle azioni sono di proprietà dei Comuni di Bologna, Modena, Imola e Ravenna).
Ma ugualmente di fronte a risorse così ingenti ci chiediamo perché non si è ricercato un equilibrio tra le attese degli azionisti e la complicatissima situazione di famiglie e cittadini.
Per parte nostra riteniamo che un intervento di questa natura sarebbe stato un grande investimento per Hera e per i suoi azionisti. Un investimento in fiducia, in speranza, nel segno di una maggiore equità. Perché i dividendi non sono tutto.
Bologna, 29 aprile 2022
Federconsumatori Emilia-Romagna