Maurizio Landini alla manifestazione di Firenze: "Oggi per mettere fine al conflitto serve l'intervento dell'Onu, e una trattativa che metta attorno allo stesso tavolo Putin e Zelesky. Non siamo equidistanti, siamo realisti, perché vogliamo capire come raggiungere l'obiettivo di risolvere questo problema"
La guerra non si ferma con un'altra guerra ma bloccando la guerra e facendo negoziati e trattative. Capisco la delicatezza della situazione ma oggi per bloccare la guerra serve l'intervento dell'Onu, una trattativa che metta attorno allo stesso tavolo Putin e Zelesky per trovare soluzioni”. È questa a posizione della Cgil sulla guerra in Ucraina, espressa a margine della manifestazione per la Pace di Firenze dal segretario generale Maurizio Landini. "Credo che i governi europei debbano mettere tutto quello che è possibile mettere in campo per affrontare questa situazione e interrompere quello che sta facendo morire civili che non c'entrano nulla", ha detto.
Per Landini "non è in discussione il diritto di difendersi di fronte a una aggressione” perché “è chiaro qui chi è stato aggredito e chi è stato l'aggressore: di equidistanza non ce n'è”. La Cgil è invece “realista” perché “vogliamo capire come raggiungere l'obiettivo di bloccare questo conflitto" È questa la risposta del sindacato alle critiche sulla
posizione tenuta dal sindacato, contrario all'invio di armi: "Le sanzioni non le paga solo la Russia ma l'obiettivo centrale è evitare la terza guerra mondiale che può avere una dimensione nucleare. E questo il sindacato lo dice con forza" ricorda Landini. Inoltre le sanzioni sono solo uno strumento mentre per aprire un negoziato "c'è bisogno di un'azione diplomatica politica molto più forte di quanto fatto fin'ora. Ripeto: scenda in campo l'Onu e i governi trovino una figura che sia in grado di avviare una trattativa".
"Io continuo a pensare che non è inviando armi che si blocca la guerra – continua - e il tema che abbiamo di fronte è quello che pensare che mandando un po di armi si blocca uno degli eserciti più grandi e forti del mondo sia solo un atto cinico: è arrivato il momento di intervenire per bloccare la guerra". "Poi vedo una enorme contraddizione: non è possibile che la Ue continui a pagare 700 milioni di euro al giorno per il gas e poi fa finta di mandare qualche arma, così non si risolve il problema", conclude.
Il capoluogo toscano si è ritrovato contro la guerra e in sostegno del popolo ucraino sotto attacco. La mobilitazione dal titolo "Cities stand with Ucraine", ha visto la partecipazione di migliaia di persone. L'iniziativa è stata decisa dal sindaco fiorentino Dario Nardella, che ha lanciato l'idea con l'associazione dei sindaci europei Eurocities di cui è presidente. Nel corso dell'evento è intervenuto anche il collegamento video del primo ministro ucraino, Volodymyr Zelensky.