Il fatto al deposito territoriale della catena di supermercati Lidl nell'area industriale di Biandrate. L'autista, fuggito senza prestare soccorso, è stato fermato in autostrada. Nella sua corsa il camion ha urtato anche altri due lavoratori, senza conseguenze gravi. La vittima, sindacalista dei Cobas, aveva 37 anni. Anche la Cgil ha dichiarato lo sciopero
Adil Belakhdim, 37 anni, sindacalista dei Cobas, è morto dopo essere stato investito da un camion nel corso di una manifestazione di lavoratori nelle vicinanze del deposito territoriale della catena di supermercati Lidl che si trova nell'area industriale di Biandrate, alle porte di Novara, e dove ha sede anche la direzione regionale della catena. Secondo le prime ricostruzioni dei fatti il sindacalista stava attraversando la strada sulle strisce pedonali per portarsi davanti ai cancelli per prendere parte al sit-in, quando è stato travolto dal mezzo pesante che ha forzato il blocco del presidio.
Secondo alcuni testimoni il corpo della vittima è stato trascinato per una decina di metri. L'autista del camion è poi scappato senza prestare soccorso., ma è stato fermato in autostrada dai carabinieri. Il sindacalista è stato soccorso da un equipaggio del 118 ma non c'è stato nulla da fare. Le circostanze e la dinamica sono tuttora al vaglio delle forze dell'ordine. Anche la Cgil ha dichiarato lo sciopero e i lavoratori stanno bloccando tutte le uscite del magazzino.
"Abbiamo deciso di proclamare immediatamente uno sciopero della categoria: i lavoratori stanno bloccando tutti gli ingressi e le uscite dello stabilimento di Biandrate". Lo dice all'AGI Attilio Fasulo, segretario generale
della Cgil di Novara, che fin dai primi momenti successivi al drammatico episodio costato la vita a Adil Belakhdim si è
recato a Biandrate. "Quello che è accaduto - aggiunge - è una tragedia inaccettabile. Anche perché entrambi i protagonisti, l'operaio morto e il camionista, sono due vittime. In questo periodo nell'ambito del settore della logistica c'è molta tensione con un forte confronto sindacale. La nostra organizzazione di categoria, la Filcams Cgil, da tempo chiede migliori condizioni di lavoro e il riconoscimento ai lavoratori di livelli di inquadramento attualmente non riconosciuti".
“Non è possibile morire mentre si esercita il diritto costituzionale ad esprimere la propria opinione e non si devono mai mettere lavoratori contro lavoratori. Il diritto di manifestare è sacrosanto e ogni atto di violenza va condannato. Siamo vicini ai familiari del sindacalista investito e ucciso stamattina". È quanto dichiarano Filcams-Cgil e Filt-Cgil, Fisascat-Cisl e Fit-Cisl e Uiltucs e Uiltrasporti, che proseguono: “in attesa che la giustizia faccia chiarezza su quanto accaduto, serve un intervento forte, anche a livello istituzionale, per affermare legalità e diritti in un mondo che troppo spesso li ignora”.
“Crediamo – sottolineano le organizzazioni sindacali - che vada in questa direzione la proposta del ministro Orlando, di un tavolo specifico che parta dall’esperienza del tavolo della legalità. Va riportata l’attenzione sul mondo della logistica e sulle storture che si stanno riproponendo per affermare compiutamente i principi di legalità e per cercare di condividere interventi utili ad evitare momenti drammatici e gestire criticità. Riteniamo necessario che il coinvolgimento istituzionale sia allargato a tutti i ministeri coinvolti (Mims e Mise), alle organizzazioni datoriali e sindacali firmatarie il Ccnl della logistica”.
Proseguono le organizzazioni sindacali: “Al contrario di quanto pensa qualcuno, i sindacati non hanno mai abbandonato le lavoratrici e i lavoratori della grande distribuzione e della logistica, che sono tra i meno visibili e che hanno continuato a lavorare durante la pandemia. Da anni lavoriamo per estendere le tutele senza lasciare fuori nessuno. Inoltre, le aziende devono fare di più la loro parte perché troppe volte in passato, nell’affannosa ricerca del profitto, hanno cercato scorciatoie mettendo scientemente il sindacato fuori gioco ed hanno tollerato episodi che erano in realtà avvisaglie della grave situazione che oggi è sotto gli occhi di tutti”.
“Nel magazzino di Biandrate – concludono - la quasi totalità dei lavoratori è dipendente diretta della Lidl e avevamo denunciato criticità sull'organizzazione del lavoro e il corretto riconoscimento dei livelli di inquadramento. Per denunciare l'accaduto e in solidarietà alla famiglia le categorie del terziario hanno dichiarato sciopero per i giorni 18, 19, 20 giugno di tutti i dipendenti del sito”.