Anche l'Associazione politico-culturale “L'Altra Faenza” da la propria adesione alla manifestazione del 12 maggio a Ravenna, in Piazza Kennedy alle 17 , contro il progetto dell'ENI sullo stoccaggio sotterraneo di anidride carbonica, (il cosiddetto CCS) e per una reale transizione ecologica.
La transizione ecologica, ed energetica, è di particolare attualità, non solo per la recente costituzione del super Ministero, ma soprattutto per le emergenze climatiche e ambientali ampiamente conosciute.
In Europa, il programma Next Generation EU, e i Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza, pur con diverse ambiguità, mettono in campo significative risorse per raggiungere gli obiettivi del Green New Deal europeo, la neutralità climatica entro il 2050, lo sviluppo dell'economia Verde e digitale.
La Regione Emilia-Romagna addirittura dichiara di voler raggiungere il 100% di energie pulite e rinnovabili entro il 2035.
Questa transizione significa uscire progressivamente dall'uso delle fonti fossili, ossia dal carbone, dal petrolio, dal gas naturale, per usare solo fonti rinnovabili e utilizzare in modo sostenibile le risorse naturali.
Questi obiettivi non riguardano solo gli “ambientalisti”, ma tutte le forze progressiste e di sinistra, che dovrebbero essere in prima fila per un diverso modello di sviluppo che tenga assieme giustizia sociale e giustizia ambientale, una “Giusta Transizione”, come scrivono i sindacati.
Questo significa un profondo cambiamento nella produzione e nell'uso dell'energia, nelle politiche industriali, produttive, della mobilità, nei modi di abitare e di consumare, che deve coinvolgere tutti i soggetti, privati e pubblici, tutti i settori economici e produttivi, le Pubbliche Amministrazioni, ai vari livelli, fino alle scelte individuali di tutti i cittadini.
Noi conveniamo con la famosa affermazione di Alexander Langer del 1994: “la conversione ecologica potrà affermarsi soltanto se apparirà socialmente desiderabile”, ed infatti, proprio perché è sempre più urgente questa conversione, è necessario lavorare per farla diventare presto desiderabile e realizzabile da quanti più soggetti sociali, economici, comunità e singole persone.
A parte le forze che sono dichiaratamente schierate con la “lobby del fossile”, particolarmente forte a Ravenna, riteniamo utile aprire un confronto di merito con tutti i soggetti in campo, a partire dalle parti più sensibili delle associazioni, dei sindacati, degli imprenditori, degli amministratori, incluso chi ha manifestato qualche ambiguità (magari solidarizzando contemporaneamente con i ragazzi dei Friday For Future e con ENI) per progetti e investimenti per avviare sul serio una transizione ecologica ed energetica.
Noi continueremo a batterci contro progetti arretrati, che vogliono restare nel fossile come il CCS di ENI (invece di sotterrarla, la Co2 non va emessa) e contemporaneamente per sviluppare invece progetti sulle fonti rinnovabili e l'efficienza energetica (come il parco eolico off-shore, per il quale andrebbero semplificate le autorizzazioni) ma anche perché gli strumenti di programmazione territoriale, siano coerenti con la transizione ecologica.
In ogni territorio si possono verificare queste coerenze, a partire: dai Piani di Azione per l'Energia Sostenibile e il Clima (PAESC); dai Piani Urbanistici Generali (PUG); dai Piani Urbani per la Mobilità Sostenibile (PUMS); dai Piani di Gestione dei Rifiuti; dallo sviluppo delle “Comunità energetiche”...
Il percorso per la transizione ecologica deve partire contemporaneamente dall'alto e dal basso.
Faenza, 10 maggio 2021
Associazione politico-culturale “L'Altra Faenza”