Rossana Rossanda, fondatrice del manifesto, è morta nella notte a Roma.
Non ci sarà una camera ardente, invitiamo tutti coloro che vogliono partecipare e condividere il proprio affetto a scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Pubblicheremo tutto sul sito e sul giornale. Martedì la ricorderemo in edicola con un’edizione speciale.
L’ultimo saluto sarà giovedì 24 settembre alle 11 alla Sala della Protomoteca del Campidoglio, in Roma.
La grande madre di una storia irripetibile
Con Rossana che se n’è andata, se ne va anche una parte importante della nostra, della mia vita politica e personale. Avremo tempo per ragionare in modo più profondo sul lascito politico e culturale di una grande personalità della sinistra italiana come lei. Ma adesso, dopo la sua perdita, per chi ha condiviso con Rossana una lunga storia, sono i ricordi la materia viva, dolce, dolorosa, perfino traumatica che ci sommerge.
Una indimenticabile luce che ci riguarda e che resta
Siamo all’altezza di quel rigore e di quella caparbietà necessaria? Rossana era unica. Ora giustamente tutti ricordano la sua importanza, non solo per la storia del Manifesto, per la politica e per la cultura contemporanea. Lei però non si omologava ai modelli intellettuali dominanti, era in disparte a vedere prima degli altri lo sviluppo dei processi sociali in corso e a prevederne i risultati.