In occasione della prossima seduta del Consiglio comunale, prevista per giovedì 29 novembre, presenterò la seguente interpellanza:
Signor Sindaco,
Le dimissioni del dottor Maurizio Fontana, direttore dell’Unità operativa di ortopedia, costituiscono per chi voglia intendere un altro campanello d’allarme per il nostro ospedale. La sanità pubblica nel faentino perde un professionista di valore, un medico stimato che ha contribuito in misura determinante, con l’ equipe dei suoi collaboratori, a portare ad un livello d’eccellenza la chirurgia ortopedica, in particolare quella dell’arto superiore, introducendo tecniche mini invasive per la ricostruzione legamentosa.
In passato la frattura del gomito poteva portare all’ invalidità permanente anche in pazienti in giovane età. Oggi non più.
Com’ è naturale che accada, un reparto ospedaliero che acquista notorietà e buona reputazione richiama utenti da altri territori. La mole di attività aumenta, si rende quindi necessario un adeguamento degli organici per evitare che si allunghino le liste d’attesa e per mantenere elevati gli standard operativi senza gravare di abnormi carichi di lavoro i medici e il personale paramedico.
Le ripetute richieste in tal senso del dott. Fontana non hanno trovato ascolto. I vertici dell’Azienda Usl Romagna hanno risposto di “aver provveduto da qualche tempo all’ implementazione dell’ equipe ortopedica con l’attività di quattro neurochirurghi”. Si parla di medici che praticano ambulatorio e chirurgia del sistema nervoso periferico, vale a dire in un campo a parte rispetto all’ ortopedia. Non è questa la risposta adeguata alle necessità.
La forza politica che rappresento l’ha già affermato più volte: è necessario che la politica – e il sindaco il prima persona – si riappropri compiutamente delle questioni sanitarie, non subisca le decisioni prese da manager che badano più ai bilanci che ai bisogni e ai diritti dei cittadini.
Il Consiglio comunale nel recente passato ha votato all’ unanimità un OdG, presentato da L’Altra Faenza e dal Pd, in cui si chiedeva di dar vita ad un ospedale di 1º livello – con tutto ciò che questo comporta in termini di reparti, specialistiche, personale, dotazioni strumentali e investimenti – articolato su Faenza e Lugo, vale a dire con un bacino d’utenza di oltre 180 mila persone.
A che punto siamo? Quali azioni sono state promosse in quella direzione? Perdere in questo modo un professionista come il dott. Fontana non costituisce forse un segnale che va in direzione opposta e un altro fattore di impoverimento del nostro ospedale?
Edward J. Necki
Consigliere de L’Altra Faenza