Cessate il fuoco !
Fermiamo le guerre in Medio Oriente
Da troppo tempo si muore in Siria, in Palestina, in Libia, in Egitto, in Iraq, nello Yemen, nella
regione a maggioranza curda … il Medio Oriente ed il Mediterraneo si stanno trasformando in un
immenso campo di battaglia. Ora il rischio della deflagrazione di un conflitto che coinvolga le
super potenze mondiali è reale. Le conseguenze possono essere tragiche ed inimmaginabili.
Milioni di persone, in tutto il mondo, di tutte le culture e religioni, stanno dicendo: “Basta guerre,
basta morti, basta sofferenze”. E noi con loro.
Guerre producono guerre, le cui vittime sono le popolazioni civili, oppresse e private dei propri
diritti fondamentali, primo fra tutti il diritto alla vita.
Vanno fermate le armi, bloccate le vendite a chi è in guerra. Ora, subito. Va fatto rispettare il diritto
internazionale: è la sola condizione per proteggere la popolazione civile, fermare l'oppressione e
l'occupazione, attivare la mediazione tra le parti in conflitto.
Non si può più attendere e rinviare decisioni e responsabilità. Il limite è superato da tempo. Ora,
subito, bisogna aiutare le vittime, curare i feriti, soccorrere chi fugge dall'orrore. Poi bisognerà
punire i responsabili, riconoscere alle popolazioni i loro diritti e sostenerle nel percorso
democratico, civile, di liberazione.
Noi ci rivolgiamo all'Unione Europea che deve prendere un'azione politica forte di pacificazione
coerente con principi e valori fissati nel Trattato, nella Carta Europea dei Diritti Umani, negli
Accordi e nelle Convenzioni internazionali. L'Unione Europea faccia da mediazione e riporti al
dialogo gli Stati Uniti e la Russia.
Chiediamo al nostro paese di essere protagonista di pace, di mettere in atto il “ripudio della guerra”
non concedendo le basi per operazioni militari e di avviare una politica di pace nel Mediterraneo.
Nessuno deve sentirsi impotente. Questo è il momento per tutti di agire per la riconciliazione.
Noi faremo la nostra parte, con le campagne per il disarmo, con gli interventi civili di pace, con la
diplomazia dal basso, con il sostegno a chi opera per la pace anche dentro ai conflitti, per dare voce
a chi crede ancora nella fratellanza e nella nonviolenza.
Ora, subito.
Rete della Pace
- Invitiamo le associazioni, le organizzazioni, i gruppi locali, a convocare, da domani e nei prossimi giorni,
mobilitazioni per la pace, laiche o religiose, in ogni città, in ogni municipio, in ogni parrocchia.
- Invitiamo ogni singola persona a “fare qualcosa contro la guerra”, un gesto simbolico ma concreto:
esporre al balcone la bandiera della pace, accendere alla finestra una candela di speranza, mettere sulla giacca una stoffa bianca di disarmo.
Per adesioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.retedellapace.it
ACLI, AGESCI, Accademia apuna della pace, Ambasciata democrazia locale, Amici della mezza luna rossa palestinese,
ANSPS, AOI - associazione di cooperazione e di solidarietà internazionale, Ara pacis iniziative, Archivio disarmo, ARCI, ARCI
Bassa Val di Cecina, ARCI Verona, ARCS, Arci servizio civile, Associazione Perugia Palestina, Associazione per la pace,
Associazione per la pace di Modena, AssopacePalestina, AUSER, CGIL, CGIL Verona, CNCA, CTA – centro turistico acli PG,
Comunità araba siriana in Umbria, Coordinamento comunità palestinesi, Coordinamento comasco per la pace,
Coordinamento pace in comune Milano, - Encuentrarte, FIOM Cgil, FOCSIV, Fondazione Angelo Frammartino, Fondazione
culturale responsabilità etica, IPRI – rete CCP, IPSIA, Lega per i diritti dei popoli, Legambiente, Link2007 cooperazione in rete, Link –
coordinamento universitario, Lunaria, MIR, Movimento europeo, Movimento Nonviolento, Nexus Emilia Romagna, Per il mondo,
Peacewaves, Piattaforma ong MO, Restiamo umani con Vik Venezia, Rete degli studenti medi, Rete della conoscenza, Rete della pace
umbra, Tavola della pace valle Brembana, Tavola pace val di Cecina, Tavola sarda della pace, Tavola della pace di Bergamo, U.S. Acli,
UDS, UDU, UISP, Un ponte per…, Ventiquattro marzo.