Comunicato Stampa: SiRinnovabili, NoNucleare, Legambiente
Sulla vicenda del progetto di ampliamento della “centrale termo-elettrica ”, presentato da Enomondo Srl (ossia la partecipata di Hera e Caviro), avanziamo, come esponenti di associazioni ambientaliste, alcune considerazioni di contesto generale, riservandoci di approfondire ulteriormente, anche dal punto di vista tecnico, l'intera questione. (Lettera alla Provincia)
Una distilleria industriale, nel caso specifico la Caviro, ha certamente la possibilità/necessità di utilizzare processi di termovalorizzazione degli scarti di lavorazione, magari assieme ad altre biomasse recuperate in una filiera corta, per produrre calore ed energia per i propri impianti, ed eventualmente per il mercato esterno.
Così come è comprensibile che impianti obsoleti e ormai giunti a fine vita siano sostituiti con tecnologie più efficienti e meno impattanti.
I problemi sorgono se in questi processi si aumenta la dimensione complessiva degli impianti e dalle caratteristiche dei materiali utilizzati nelle caldaie.
Nella documentazione presentata da Enomondo Srl, consultabile sul sito della Provincia http://www.provincia.ra.it/Argomenti/Ambiente/VIA-e-screening/SCREENING-in-corso
si legge che l'impianto utilizzerebbe “fonti rinnovabili...(vinaccie, scarti vegetali e ligno-cellulosici, CDR, CSS e sovvalli) per un quantitativo pari a circa 95.000 t/anno...” e, in altra parte, che sarebbe “quindi ad emissioni zero di CO2”.
Sono affermazioni facilmente contestabili: CDR, CSS, Sovvalli, sono rifiuti (vedi nota *) non sono fonti rinnovabili; non sono certo a “filiera corta” (se i materiali arrivassero addirittura dal Lazio e dal Friuli) incrementando il traffico di camion; non sono ad emissioni zero di Co2; senza contare l'incremento di altre emissioni (ossidi di azoto, polveri sottili, ceneri, ecc).
Balza agli occhi come questo progetto sia sovradimensionato rispetto alle esigenze industriali della distilleria, ma piuttosto sia funzionale alla politica di Hera per lo smaltimento dei rifiuti.
Così come appare “sospetto” che la variante di piano regolatore che urbanizza 21 mila metri quadri di terreno agricolo, sia avvenuta senza chiarire (forse neppure ai consiglieri di maggioranza) che questa serviva per questo progetto di Caviro/Hera (non ancora ufficialmente presentato).
E qui arrivano le cosiddette compensazioni, le opere pubbliche apparse sulla stampa (non solo gli alberi per il parco Bucci) sono tutte puntualmente indicate nel “bilancio emissivo” del progetto e indicano non solo “uno scambio” con l'Amministrazione Comunale, ma anche la necessità di tentare di attenuare gli impatti ambientali che il progetto avrebbe sul territorio (aumento del traffico, delle emissioni di Co2, di polveri sottili, di ossidi di azoto, ecc.).
Infine ha del paradossale che nel mentre si apre la consultazione pubblica sul Piano di Azione per l'Energia Sostenibile (PAES), che dovrebbe servire per ridurre le emissioni di Co2, contemporaneamente viene presentato un progetto di “termovalorizzazione” che le incrementerebbe notevolmente.
* CDR - Combustibile Derivato da Rifiuti – sostanzialmente la frazione secca, separata con sistemi meccanici, dei rifiuti urbani indifferenziati e degli scarti provenienti dalla selezione dei rifiuti da raccolta differenziata, può contenere fino al 50% in peso di rifiuti dichiarati assimilati: plastiche non clorurate; poliaccoppiati (cartoni per latte, vino, succhi di frutta…); gomme sintetiche non clorurate; resine e fibre artificiali e sintetiche; pneumatici fuori uso.
CSS - Combustibile Solido Secondario – ossia, combustibile solido ottenuto da rifiuti non pericolosi, quindi non solo rifiuti urbani, ma anche industriali, commerciali, da costruzione e demolizione, fanghi da depurazione, delle acque reflue civili e industriali, ecc., considerati non pericolosi.
Sovvallo - Frazione leggera proveniente dal sopravaglio dei sistemi di separazione meccanica dei rifiuti, che risulta costituita principalmente da carta, plastica e sostanza organica putrescibile.
Vittorio Bardi “Si rinnovabili No nucleare”
Massimo Sangiorgi “Circolo Legambiente”