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E’ convocata per il 30 giugno in Regione, con inizio alle 16.30, l’istruttoria pubblica per l’esame del progetto di sopraelevazione della discarica Tre Monti - posta sui confini fra il territorio imolese e quello della Romagna faentina - presentato da ConAmi ed Herambiente. Il termine concesso per la presentazione delle osservazioni scade il 3 luglio.

Ricapitoliamo: un atto dovuto in quanto previsto dalla normativa vigente si tiene a 40 km di distanza dal luogo interessato, in un orario tale da impedire la partecipazione di chi lavora, con un giorno solo di tempo (se si escludono sabato e domenica) per fornire osservazioni scritte e documentate.

E’ così che si consente alle popolazioni interessate di dire come la pensano? E’ così che si intendono la partecipazione democratica e il doveroso rispetto dei cittadini, della loro salute e delle loro istanze?

Si sta parlando della discarica più grande dell’Emilia Romagna, di un sito giunto ormai alla vigilia dell’esaurimento (previsto per il 2020), di un’area sottoposta a tutela paesaggistica dalla Soprintendenza, di una questione da tempo al centro di controversie e di proteste.

Il modo di procedere, oltre che irriguardoso, appare senza ombra di dubbio volto a impedire che qualcuno “metta i bastoni fra le ruote”.

Si tratta di metodi lesivi dei diritti delle persone, oltre che in palese contrasto con l’obiettivo contenuto nella stessa legislazione regionale e previstio dalle direttive europee: quello dei “rifiuti zero” entro il 2020.

L’Altra Faenza esprime il suo pieno sostegno alla protesta e all’azione di quanti – cittadini, associazioni, movimenti, forze politiche – si battono contro l’ampliamento della discarica Tre Monti e per una reale politica di gestione dei rifiuti che privilegi e incentivi la raccolta differenziata, la tariffazione puntuale e il rispetto dell’ambiente.

 

Faenza, 29 giugno 2017

 

 

L’Altra Faenza