BOLOGNA. Il presidio era stato organizzato dai Giovani palestinesi per protestare co ntro la reprimenda dell’ad Roberto Sergio contro il cantante Ghali, reo di aver chiesto in diretta a Sanremo lo «stop al genocidio» a Gaza
Tensione in via della Fiera a Bologna, nei pressi della sede Rai regionale - Ansa
Tensione, manganellate di polizia e carabinieri e lancio di oggetti da parte dei manifestanti, ieri in via della Fiera a Bologna, nei pressi della sede Rai regionale dove era in corso la manifestazione dei Giovani palestinesi. La prima fila del presidio si è avvicinata agli agenti schierati, sono partite manganellate e colpi di scudo, e lancio di oggetti e petardi dalle retrovie del gruppo. La tensione si è alzata dopo che i manifestanti hanno detto che la Rai non aveva dato garanzia di leggere tutto il documento proposto, dal titolo «Contro il negazionismo del genocidio in corso, la censura e la narrazione filoisraeliana della Rai».
Il presidio era stato organizzato dai Giovani palestinesi per protestare contro la reprimenda dell’ad Roberto Sergio contro il cantante Ghali, reo di aver chiesto in diretta a Sanremo lo «stop al genocidio» a Gaza. «No alla propaganda sionista. Rai Radio televisione israeliana», recitava uno degli striscioni al sit-in che ha visto la partecipazione di oltre un migliaio di persone.
Il direttore della sede e il caporedattore della Tgr Emilia-Romagna sono scesi a parlare con i manifestanti, che hanno chiesto di poter leggere in tv un comunicato. Alla fine l’intesa è stata trovata e il documento è stato letto integralmente. «È dovuto servire tutto questo per poter parlare in Rai», hanno spiegato i manifesti, che chiedono le dimissioni di Sergio e una informazione «non filosionista», prima di partire in corteo verso il centro di Bologna.
Altre manifestazioni ci sono state davanti alle sedi Rai di Firenze e Genova: nel capoluogo toscano circa 200 persone si sono ritrovate al grido di «Fuori Israele dalla Rai» e «Palestina libera». Quasi 300 i manifestanti in Liguria: hanno bloccato corso Europa al grido di «Palestina libera» e «Basta censura Rai». A presidiare il blocco, polizia di Stato e polizia locale. I manifestanti hanno intonato Bella Ciao ed esposto un striscione con scritto: «Rai complice del genocidio, stop propaganda di guerra».
Tanti gli studenti e gli attivisti ma anche alcuni giornalisti liguri della sede regionale sono scesi dalla redazione per esprimere la propria solidarietà ai manifestanti. A Venezia è stato imbrattato il muro esterno della sede Rai con scritte contro le scelte della tv pubblica. Proteste di Pd e M5S contro l’uso dei manganelli. «Dopo Napoli, oggi Bologna. La risposta del governo al dissenso è sempre e solo una: botte e manganellate», attacca il dem Marco Furfaro. «Meloni e Piantedosi spieghino le ragioni di questa risposta sproporzionata delle forze dell’ordine», dicono dal M5S.