In un post, il responsabile della comunicazione del Lazio si dice contro la verità giudiziaria sulla strage che ha visto condannati ex Nar tra cui Fioravanti, Mambro e Ciavardini. Il presidente della Regione: valuterò dopo averlo incontrato
Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione Istituzionale della Regione Lazio
Ho detto quello che penso senza timore delle conseguenze. Se dovrò pagare per questo e andare sul rogo come Giordano Bruno per aver violato il dogma, ne sono orgoglioso”, così oggi in un post su Facebook Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio guidata da Francesco Rocca. Si riferisce a ciò che aveva scritto in un altro post, la sera del 3 agosto, che ha scatenato aspre polemiche.
In quel post De Angelis si è detto sicuro dell’innocenza dei tre condannati in via definitiva per la strage di Bologna: gli ex Nar Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, quest’ultimo, diventato poi cognato dello stesso de Angelis. "So per certo che con la strage di Bologna non c'entrano nulla. Non è un'opinione: io lo so con assoluta certezza. E in realtà lo sanno tutti: giornalisti, magistrati e 'cariche istituzionali".
Solo poche ore prima, in occasione dell'anniversario della strage, il presidente Mattarella aveva sottolineato la matrice neofascista della strage, come pure aveva
fatto il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
A essere stati dichiarati esecutori della strage del 2 agosto del 1980 sono stati Luigi Ciavardini, Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Gilberto Cavallini (membri dei Nuclei Armati Rivoluzionari), e Paolo Bellini.
La nota del presidente della Regione
"Marcello De Angelis ha parlato a titolo personale, mosso da una storia familiare che lo ha segnato profondamente e nella quale ha perso affetti importanti". Lo ha fatto sapere il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca sottolineando che al momento il responsabile della comunicazione istituzionale della Regione resta al suo posto: "essendo il dialogo il faro del mio operato, valuterò con attenzione nei prossimi giorni il da farsi, solo dopo averlo incontrato".
Le reazioni
L'Associazione Nazionale dei Partigiani e diversi membri dell'opposizione avevano subito chiesto al presidente della Regione Rocca di prendere le distanze e di rimuovere De Angelis dal suo incarico.
Parla anche Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione parenti delle vittime del Due Agosto, "le certezze dei pallonari che non tengono conto dei risultati dei processi e delle indagini che sono state fatte in tutti questi anni. Credo proprio che sia un incorreggibile che pensa che la sua parola superi tutte le prove". "Però - aggiunge Bolognesi - non ha parlato di pista palestinese, si vede che sta passando di moda".
La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha scritto: "Lo abbiamo detto in piazza di fronte alla stazione solo qualche giorno fa, il 2 agosto, in occasione dell'anniversario della strage di Bologna: non accettiamo ulteriori depistaggi e tentativi di riscrivere la storia, negando le evidenze processuali per cui l'associazione dei familiari delle vittime si è tanto battuta e la Procura di Bologna e le forze dell'ordine hanno lavorato in questi anni. Tantomeno se questi tentativi ignobili arrivano dal portavoce del Presidente della Regione Lazio: servono dimissioni immediate. Se non riescono a farlo i vertici della Regione Lazio sia la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a prendere provvedimenti immediati. È grave che Meloni il giorno della commemorazione non sia riuscita a dire che quella di Bologna sia stata una strage neofascista, sarebbe gravissimo se continuasse a permettere ai suoi sodali di stravolgere la verità processuale. Ponga fine, una volta per tutte, a questa scellerata aggressione alla storia del '900. Le evidenze processuali dimostrano che è stata una strage di matrice fascista commessa da organizzazioni neofasciste, con un disegno eversivo, facilitato da apparati deviati dello Stato. E se qualcuno fatica a riconoscerlo non è adatto a ricoprire incarichi istituzionali di nessun tipo".
Affida ai social un lungo post anche Luigi Bersani: "Lo squillo di tromba di Marcello De Angelis non rimarrà isolato. La studiata ambiguità della dichiarazione per il 2 agosto del presidente del Consiglio conteneva un messaggio che solo le anime belle non hanno voluto vedere: lasciare aperto il vaso di Pandora delle falsità nere mentre finalmente la verità giudiziaria si afferma". "Lo ripeto - aggiunge -. Chi non rispetta le vittime innocenti negando loro una verità conclamata non merita il rispetto degli italiani".
Carlo Calenda, leader di Azione, scrive, stamane, su Twitter: “Il martirio le è precluso, le dimissioni no. Spero che Rocca si dia una mossa in questo senso”.
''Se De Angelis conosce i responsabili della strage di Bologna e sa che non sono quelli condannati, avrebbe il dovere di chiarire''. Lo dice all'Adnkronos l'ex presidente della Camera, Luciano Violante.
Annullato l'evento a cui De Angelis doveva partecipare oggi a Catanzaro
"Al fine di evitare ogni polemica e strumentalizzazione di alcun genere, l'evento previsto per questa sera è annullato. Continuiamo a credere nel valore del pluralismo e rifiutiamo ogni accostamento ad ogni estremismo di qualsiasi estrazione o colore. Ribadiamo l'intento del Panta Festival Montauro che è quello di diffondere arte, cultura e socialità in un clima di serenità". Così, in un post sulla pagina Facebook ufficiale della manifestazione, gli organizzatori del "Panta Festival 2023", festival in corso a Montauro (Catanzaro), hanno annunciato l'annullamento di un evento previsto per questa sera con Marcello De Angelis.