COSTITUZIONE. Casellati incontra Pd e Forza Italia. Presidenzialismo o premierato? Siamo solo agli inizi, mentre incombe l'autonomia di Calderoli
La ministra per le riforme Elisabetta Casellati
Se ne parla. E molto altro non si potrà fare, ancora per diversi mesi. Ma intanto ieri la ministra per le riforme Casellati ha continuato il suo giro d’orizzonte tra i partiti. Ascoltando prima la delegazione di Forza Italia e più di tutti Silvio Berlusconi, che si è fatto sentire al telefono per ripetere il suo mantra presidenzialista. Poi il Pd, che almeno dalla campagna elettorale in avanti ha abbandonato il campo semi presidenziale – francese – per aprire spiragli nella direzioni di rafforzare poteri e stabilità dell’esecutivo. Una posizione quindi lontana in partenza dal presidenzialismo che accomuna la maggioranza di governo. Ma che lascia qualche spazio di mediazione. Almeno per parlarne.
Per i dem l’elezione diretta del presidente della Repubblica non risolverebbe nessuno dei due problemi principali della democrazia italiana, che sarebbero la mancanza di stabilità degli esecutivi e la scarsa partecipazione dei cittadini elettori. La proposta del Pd è dunque di lavorare nella direzione del cancellierato tedesco, che porterebbe con sé una legge elettorale proporzionale, e della sfiducia costruttiva (sempre di importazione tedesca). Per il premierato, inteso come elezione diretta del primo ministro – modello israeliano – sono invece Renzi-Calenda, direzione indicata ai tempi della legge elettorale Italicum, poi dichiarata incostituzionale.
Casellati ha ringraziato e preso tempo. È molto difficile che dal suo ministero esca una proposta di riforma costituzionale entro l’estate. Prima però c’è, assai più concreta e minacciosa, l’autonomia di Calderoli. Il testo può arrivare in Consiglio dei ministri a inizio febbraio