“Nel bel mezzo di una emergenza energetica che vivono l’Italia e l’Europa alla ricerca di fonti alternative che garantiscano approvvigionamenti adeguati per famiglie e imprese ed un minor costo delle bollette, non mancano i protagonisti del “no a tutto” che ogni giorno ne inventano una” afferma l’esponente dell’Edera di Ravenna Giannantonio Mingozzi. “Questa volta il movimento “Per il clima, fuori dal fossile” e la sinistra ambientalista, dopo le contestazioni alle estrazioni di gas ed all’utilizzo delle risorse dell’Adriatico definite “una brutta pagina che compromette il futuro di Ravenna” non trovano di meglio che costituire la rete nazionale contro i rigassificatori composta da qualche esponente di città e porti disponibili o protagonisti, come Ravenna; sia chiaro – continua l’esponente del PRI – che non è in discussione il diritto a protestare o manifestare ma semmai il dovere di esprimere valutazioni corrette e non di costruire castelli in aria sulla sicurezza, sul GNL o sulla penalizzazione della vita sociale ed economica dei territori interessati!”
È vero il contrario, secondo Mingozzi, perché “oggi ogni impianto o nave di rigassificazione partono proprio da condizioni di massima sicurezza sotto ogni profilo, senza le quali non sarebbero operativi né in terra né in mare; e cosa dicono quei movimenti dell’estrazione del nostro gas da parte della Croazia o di altri paesi dell’altra sponda, e cosa dicono i movimenti degli impianti di produzione energetica che funzionano ed estraggono in tante nazioni del nord Europa spesso citate come modelli da chi contesta in casa nostra? Evidentemente non ci si rende conto del momento delicatissimo che stiamo vivendo, dall’invasione dell’Ucraina alla crisi del Governo Draghi, e sarebbe bene che chi contesta i rigassificatori si svegliasse dal sogno di vivere in momenti normali e si rendesse conto che i mesi che ci aspettano richiedono responsabilità, buon senso e scelte coraggiose utili a tutto il Paese, proprio quello che Ravenna intende compiere!”