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CRISI UCRAINA. In tutt’altra direzione il voto di ieri che ha approvato la ratifica della “Convenzione di Istanbul” che si pone come obiettivo la lotta alla violenza contro le donne: una mossa per favorire l'ingresso nella Ue
Kiev vieta la letteratura e la musica russeUn carro armato ucraino a Severodonetsk - Ap/Oleksandr Ratushniak

Domenica e lunedì sono stati due giorni di lavoro molto intenso per i legislatori ucraini. Il 19 giugno, infatti, il parlamento ucraino ha approvato una legge che vieta la diffusione di musica russa prodotta dopo il 1991 nei media e negli spazi pubblici. La misura vieta inoltre l’esecuzione pubblica di musica creata «da chi sostiene la guerra russa», ovvero dai bielorussi e dai separatisti del Donbass oltre che in tutti i territori occupati. Un’altra legge impone lo stesso divieto sui libri: è vietato importarne dalla Russia e stampare quelli scritti da cittadini russi a meno che non rinuncino alla propria cittadinanza per acquisire quella ucraina.

Fonti governative hanno precisato che le restrizioni saranno revocate quando Kiev rientrerà in possesso dei suoi territori e la «l’aggressione russa contro l’Ucraina sarà terminata». In tutt’altra direzione il voto di ieri che ha approvato, con 259 voti a favore contro 8, la ratifica della “Convenzione di Istanbul” che si pone come obiettivo la lotta alla violenza domestica e la violenza contro le donne. In precedenza, il documento era stato rigettato dalla Rada a causa della presenza del termine «genere» che i gruppi conservatori e religiosi avevano considerato come «propaganda». Non è casuale che proprio questa settimana, in seguito alle dichiarazioni di Macron sul riconoscimento dello status di «paese candidato» all’ingresso nella Ue, Kiev abbia compiuto quest’accelerazione. Sempre ieri, un tribunale ucraino ha bandito il partito di opposizione “Piattaforma per la vita” guidato da Viktor Medvedchuk, considerato da Kiev un alleato di Putin e attualmente accusato di alto tradimento. È l’11esimo partito filorusso a essere messo fuori legge in Ucraina dal 24 febbraio.

Intanto continuano gli scontri nel resto del Paese, sugli oblast di Odessa e Mykolayiv a metà giornata sono stati lanciati 14 missili ma al momento non ci sono notizie di vittime. Il capo della polizia dell’oblast di Kharkiv, Volodymyr Tymoshko, ha dichiarato che le forze russe hanno attaccato nella notte alcuni villaggi della regione, distruggendo infrastrutture civili e ferendo tre bambini nella comunità di Ivanivka. Sempre a Kharkiv, nelle ultime 24 ore la Russia ha continuato a bombardare pesantemente il capoluogo regionale e nel quartiere di Kholodnohirsky 8 civili sono rimasti feriti mentre un uomo di 74 anni è stato ferito dall’esplosione di una mina.

In Donbass fonti russe hanno dato la notizia, poi confermata dagli ucraini, della conquista del villaggio di Metolkino, a sud-est della città. A Myrna Dolyna e Bila Gora, invece, gli ucraini sono riusciti a tenere le posizioni. A Kherson, secondo il Comando operativo ucraino “Sud”, due soldati russi sono stati uccisi e un terzo ferito in un agguato presso un bar sul lungomare.