Dopo il no annunciato dei Verdi alla delibera comunale sul Passante, anche in Regione il piano dei trasporti spacca il centrosinistra: non lo voteranno nè gli ecologisti né la lista di Elly Schlein, Emilia Romagna Coraggiosa
Stefano Bonaccini (ansa)
BOLOGNA - La mobilità spacca le maggioranze di centrosinistra, sia in Comune che in Regione. Dopo il no dei Verdi al Passante green portato a casa con un miliardo in più di mitigazioni ambientali da Matteo Lepore, infatti, i problemi arrivano anche in viale Aldo Moro. Ieri, infatti, la consigliera regionale dei Verdi Silvia Zamboni ha annunciato il suo no al piano regionale integrato di trasporto (Prit). Passano poche ore ed ecco un nuovo strappo, questa volta ancora più pesante: non ci sarà il sì nemmeno da Emilia Romagna Coraggiosa, la lista di sinistra nella quale è stata eletta la vicepresidente della regione Elly Schlein.
"Opere come la Cispadana e la Campogalliano-Sassuolo le abbiamo sempre avversate" dice il consigliere regionale Igor Taruffi, che per ora lascia in sospeso quale sarà il voto della sinistra: se sarà un no o una astensione. Un brutto colpo, comunque, per il governatore Stefano Bonaccini, che ha sempre messo entrambe le opere tra le priorità del suo mandato.
Il nodo del Passante
E dire che ieri mattina l'assessore regionale Andrea Corsini aveva provato a sgombrare il campo del Prit dal contestato Passante. "Il Passante verrà votato a gennaio e non centra nulla col nostro piano integrato dei trasporti" aveva avvertito. Ma il messaggio non è bastato. I primi ad annunciare voto negativo sono i Verdi, che dopo lo strappo in Comune, stigmatizzato duramente da Matteo Lepore ("Quello dei Verdi è il comportamento di una forza politica non adeguata al governo"), annunciano il loro voto contrario anche al Prit.
"Perchè è un piano ancora troppo all'insegna di cemento e asfalto" ha detto ieri la capogruppo e consigliera regionale Silvia Zamboni a margine dei lavori dell'assemblea legislativa. "Penso a grandi opere come la Cispadana, la quarta corsia autostradale da Modena a Piacenza, la bretella Sassuolo-Campogalliano, il Passante di bologna. Sono opere che contestiamo da anni, da sempre si può dire. Oggi non ci vogliono più asfalto e cemento ma abbiamo bisogno di investire sulla mobilità sostenibile". No netto dunque.
Lo strappo di Coraggiosa
Non sa ancora se voterà no o se si asterrà, ma poco dopo lo strappo dei verdi arriva quello, pesantissimo, della Coraggiosa. La lista della sinistra che ha eletto la vice di Bonaccini Elly Schlein. "Opere come la Cispadana e la bretella Campogalliano-Sassuolo le abbiamo sempre avversate. Quindi non potremmo votare a favore di questo piano, così come non abbiamo votato a favore quando il piano è stato adottato due anni fa", annuncia il capogruppo di coraggiosa Taruffi.
Tra l'altro, sottolinea Taruffi, "è stato un errore non rifare la discussione da capo" dopo lo stop al provvedimento sul finire del precedente mandato. Per quanto riguarda il Passante di Bologna, rimane anche lì una "divergenza di vedute", ricorda il consigliere di Coraggiosa. Ma "pur mantenendo alcune criticità non c'è dubbio che il progetto attuale rappresenta un passo avanti, un compromesso migliore da quello da cui eravamo partiti". Uno strappo in maggioranza che Taruffi non nega affatto. Anzi avverte il governatore: "Il 51% alle regionali non l'ha preso un uomo solo, ma una maggioranza, che è utile tenere insieme". Segni di scricchiolii a sinistra, che portano il piano dei trasporti Regionali ad essere votato, per ora, solo da Pd e lista Bonaccini. A meno che il governatore non riesca tra oggi e domani a ricucire.