Movimento 5 Stelle, Europa Verde e Faenza Coraggiosa hanno stilato un ambizioso “Manifesto” comune che è “frutto del confronto e del dialogo che dalla fine del 2019 il Movimento 5 Stelle, L’Altra Faenza, Articolo Uno e Partito Socialista (queste tre formazioni hanno dato vita alla lista civica Faenza Coraggiosa, appunto, ndr) hanno avviato in vista delle Elezioni Amministrative del 20 e 21 settembre 2020. Insieme abbiamo intrapreso una collaborazione duratura e importante, – si legge nella nota congiunta delle tre liste che appoggiano Massimo Isola – che ha visto superare differenze politiche storiche per trovare una visione di futuro per la città di Faenza che sapesse tenere insieme apertura e partecipazione, necessità di trovare nuove traiettorie di sviluppo sostenibile, attenzione alle nuove e vecchie fragilità sociali, scolastiche, economiche e sanitarie.”
“Abbiamo cercato di immaginare una città più ecologica, inclusiva, sicura e solidale e una nuova Amministrazione Comunale capace di guidare un nuovo ruolo dei servizi pubblici, strumenti di innovazione e di riduzione delle disuguaglianze per i cittadini di Faenza” dicono Cinque Stelle, Coraggiosi e Verdi Europei.
“Su questa visione abbiamo trovato la condivisione e l’impegno di Massimo Isola, che ha sottoscritto questi contenuti da cui partiranno le azioni concrete del programma della coalizione di Centro Sinistra. – si legge ancora nella nota – La scelta di Massimo Isola quale candidato Sindaco per le Elezioni Amministrative 2020 nasce dalla priorità di costruire un’alleanza larga e plurale, nella profonda convinzione che sia necessario un pensiero nuovo per Faenza… La fase storica che stiamo vivendo richiede un progetto profondo per la città, un cambio di passo e un metodo di lavoro collegiale che vada oltre un semplice accordo tra partiti e movimenti: un progetto in grado di garantire nuove idee, un nuovo paradigma, nuove parole chiave.”
“In questo momento abbiamo due sfide da affrontare, che hanno una loro autonomia e connessione. – si legge sempre nella parte introduttiva del documento – La prima sfida è subito: non avremo i “100 giorni” e su molti temi le cose succederanno velocemente o saranno già successe al momento del cambio di amministrazione. Si tratta, ad esempio, di ambiti quali la scuola, le imprese, la ripartenza delle attività sportive e culturali, la gestione della situazione socio-sanitaria attuale e l’essere pronti a gestire una nuova eventuale fase di emergenza legata al Covid-19. La seconda sfida è quella del medio periodo. Il progetto che vogliamo costruire dovrà dare risposte a criticità storiche di Faenza e a nuove criticità, legate anche alla “rivoluzione” Covid-19, in cui la questione ambientale dovrà essere sempre di più uno sguardo trasversale, per stringere un nuovo patto intergenerazionale, per costruire una città nuova, che oggi abbiamo in prestito e che dovremo restituire – migliore – alle generazioni future… una città nuova da pensare e realizzare nel contesto di un’epoca nuova, in cui il Pubblico deve trovare nuova centralità quale bene comune e strumento di innovazione per una buona amministrazione. Vogliamo che Faenza diventi una città accessibile, con meno burocrazia e difficoltà nel muoversi, sotto tutti i punti di vista; con più attenzione ai collegamenti, fisici e tecnologici, in rete coi territori limitrofi.”
Poi le tre liste passano in rassegna una serie di temi e avanzano le loro proposte.
SCUOLA. La priorità di Faenza Coraggiosa, M5S ed Europa Verde è quella di “garantire, per tutti i cicli di scuola, una didattica in presenza e in sicurezza per gli alunni, il personale scolastico e le famiglie” perché occorre “mettere la scuola al centro”.
TERRITORIO E AMBIENTE. Le tre liste affermano che “sarà avviato un nuovo modo di governo che superi i non più attuali modelli della vecchia urbanistica e garantisca un migliore sviluppo del territorio… Va superata l’occasionalità di azioni e proposte e la questione ambientale dovrà essere vissuta come visione prioritaria e trasversale che coinvolga tutti gli ambiti, come la mobilità, la pianificazione territoriale, le riconversioni, le energie rinnovabili, la riduzione e la gestione dei rifiuti, la qualità dell’aria, dell’acqua, lo sviluppo produttivo, la cura dei parchi e del verde e la cultura.
Sulla gestione del ciclo dei rifiuti è “necessario un impegno specifico che consenta di migliorare ancora i risultati raggiunti ad oggi rispetto agli obiettivi di riduzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata, al fine del riciclo delle materie, previsti dalla Legge Regionale del 2016.”
La definizione del Piano Urbanistico Generale (PUG) “deve essere la sede per il disegno del centro abitato e del territorio del futuro, indicando le linee per una riqualificazione urbana per porre fine al consumo di suolo – secondo i principi della legge urbanistica regionale – e per razionalizzare la mobilità urbana e la qualità ecologica e ambientale.”
L’attenzione all’ambiente non deve essere “in conflitto con lo sviluppo dell’economia, anzi, ora più che mai deve essere un valido impulso per lo sviluppo. La riconversione, la ristrutturazione, gli investimenti sulle energie rinnovabili sono aspetti capaci di attrarre interessanti insediamenti, dando così una possibilità di sviluppo economico e sociale a bilancio ambientale positivo.”
RIORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI E RIORDINO OSPEDALIERO. Per Verdi, Coraggiosi e Pentastellati si dovrà “partire dal riequilibrio dei posti pubblici e privati, superando le criticità legate anche agli effetti dell’emergenza Covid-19 e alle disuguaglianze, oggi più larghe che in passato. Oggi siamo consapevoli che il Pubblico deve essere sempre più protagonista per garantire servizi, per combattere la ferita delle disuguaglianze, per difendere il diritto alla salute per tutti.”
Il Comune, assieme alla ASL, dovrà “assicurare l’integrazione tra presa in carico di tipo sociale e di tipo sanitario, con particolare attenzione alla continuità di cura”. Occorre aver ben presente la particolarità e la vastità del territorio che afferisce al nostro ospedale, dicono le tre forze, e “vanno superate le carenze del Piano Sanitario del 2017, affrontando le criticità del nostro ospedale e dando piena attuazione a questo percorso, con particolare attenzione alle Case della Salute.”
LAVORO E SVILUPPO ECONOMICO. “Si dovrà sostenere il tessuto economico faentino con la creazione di strumenti a sostegno dell’occupazione, di incentivi per le imprese, di semplificazione dei processi burocratici, potenziando l’attrattività del territorio, una mobilità utile allo sviluppo e una maggiore e più proficua collaborazione tra le imprese e il sistema scolastico.”
“Un’attenzione particolare dovrà essere rivolta all’agricoltura, che per Faenza ha un’importanza fondamentale dal punto di vista economico, ma anche sociale e di governo del territorio. Il settore agricolo da tempo sta attraversando una crisi pesantissima, aggravata dalle difficoltà legate al Covid-19: va ridefinito il ruolo dell’economia agricola e delle sue filiere, conferendo nuovo slancio alle colture tradizionali, difendendo e valorizzando la qualità e salubrità delle nostre produzioni, aumentando la capacità ricettiva e di vendita dei nostri produttori, anche delle piccole realtà. Dobbiamo aiutare il sistema a compiere una transizione verso un’agricoltura sempre più sostenibile, intendendo la sostenibilità nella sua piena accezione: economica, sociale, ambientale, da realizzare anche tramite l’utilizzo di modalità di coltura innovative.”
CITTÀ INTELLIGENTE E MOBILITÀ. Le tre forze del Manifesto partono in questo campo dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e dai 17 obiettivi in essa contenuti. “Questo obiettivo sarà da perseguire anche attraverso la creazione di una delega specifica alla Smart City, per affrontare con questa visione temi chiave come il trasferimento tecnologico, l’agenda digitale, lo sviluppo sostenibile, l’innovazione sociale, il rapporto tra università e imprese, la diffusione di una mentalità creativa di comunità. – si legge – Vogliamo rendere Faenza una città vivibile con un sistema di mobilità a misura di persona, che accresca le attività della città, così che i cittadini possano riappropriarsi degli spazi urbani.”
“Occorrerà intervenire per dare alternative valide all’utilizzo dell’auto privata per gli spostamenti e offrire ai cittadini la possibilità di scegliere il proprio sistema di mobilità, fra quello pubblico e quello privato, fornendo possibilità diverse e soluzioni efficaci. La città deve ripartire dalla mobilità sostenibile, anche attraverso l’aumento dei percorsi ciclabili e la connessione di quelli esistenti. Vanno colte fin da subito le opportunità offerte dagli incentivi dedicati a questo settore, ideate e applicate soluzioni specifiche per favorire la mobilità sostenibile come ad esempio il bike to work. La riorganizzazione dell’area della stazione ferroviaria e del tessuto urbano ad essa connesso è un’occasione per far compiere un salto di qualità alla mobilità cittadina… Lo spostamento della stazione delle corriere a fianco di quella ferroviaria è solo il primo tassello di questo percorso per connettere in modo sinergico Faenza con i territori limitrofi, a beneficio di tutti, in particolare pendolari, studenti e turisti.”
FAENZA IN RETE, AL SERVIZIO DEI FAENTINI. Secondo M5S, Faenza Coraggiosa e Europa Verde la macchina comunale va “valorizzata, puntando sulla formazione del personale e progettando nuove strutture che possano dare risposta ai nuovi bisogni emergenti come mobilità ed energia. Il ruolo centrale che ha assunto l’Unione della Romagna Faentina richiede un ripensamento dei meccanismi di rappresentatività politica e un qualificato presidio dei servizi da erogare.” I servizi verso la comunità devono “essere disegnati sulle reali esigenze” perciò è “necessaria un’analisi di quello di cui davvero c’è bisogno, dei servizi che i cittadini o gli utenti richiedono, per concentrare idee e risorse in progetti e risposte utili ed efficaci.”
“Le Società Partecipate rappresentano uno strumento di supporto agli investimenti e nell’erogazione di servizi di qualità ad un prezzo equo e trasparente per i cittadini. Si valuterà la cessione di quote di partecipazione in soggetti non funzionali a questi obiettivi, rafforzando nel contempo la presenza e l’azione in quelli funzionali, anche attraverso la nomina di rappresentanti capaci ed autorevoli, fissando momenti di verifica e confronto tra essi e l’amministrazione. Sarà utile dotarsi di risorse e strumenti in grado di fare un monitoraggio efficace, per guidare le scelte in modo consapevole.”
SICUREZZE. “Tutti i cittadini hanno il diritto di muoversi in piena tranquillità nell’intera città e frequentare senza paure gli spazi pubblici. – si legge nel documento – Per questo elaboreremo un piano che ci permetta velocemente di rendere fruibili tutti i luoghi, a partire da quelli che oggi sono critici, proseguendo e migliorando le azioni intraprese negli ultimi anni (telecamere, lettura targhe, coinvolgimento della cittadinanza attiva e del volontariato). La sicurezza è un elemento centrale per vivere bene ed essere tranquilli. Una sicurezza diffusa che, oltre al presidio delle forze dell’ordine, faccia leva su luoghi che vengono vissuti: dove ci sono persone c’è meno spazio per chi delinque.”
CULTURA, TURISMO E ARTIGIANATO ARTISTICO. Le tre liste intendono “proseguire le attività di promozione della ceramica e dei patrimoni urbani, anche con l’obiettivo di candidare Faenza quale “Città Creativa UNESCO”, e l’aggiornamento dell’identità di Faenza come città profondamente internazionale, legata alle proprie radici ma non in maniera folcloristica, e allo stesso tempo aperta e curiosa verso il mondo.” Il Palio del Niballo e il sistema dei Rioni “avranno un ruolo definito in questo contesto che vuole porre Faenza su un piano nazionale ed internazionale.”
IL MANIFESTO INTEGRALE Un Nuovo Patto Per Faenza