"Partecipazione", un concetto spesso rivendicato, sbandierato, promesso...ma più spesso disatteso o travisato... A questo proposito pubblichiamo di seguito un interessante intervento di Enzo Scandurra - Direttore del Dipartimento di Architettura e Urbanistica per l'Ingegneria all'Università la Sapienza di Roma - La benedetta partecipazione dal sito eddyburg.it
Può servire anche per avviare una riflessione sui cosiddetti "processi partecipativi" che hanno interessato e stanno interessando le nostre Amministrazioni locali.
Ricordiamo due questioni passate:
- la predisposizione del Piano di Azione per l'Energia Sostenibile (PAES) dell'Unione della Romagna Faentina, dove già nell'impostazione iniziale le Amministrazioni si ponevano l'obiettivo di ascoltare solo gli "stakeholder (che significa le parti interessate, i portatori di interesse) primari" ossia, testualmente, "gli Ordini professionali, le Associazioni di categoria, gli Istituti Bancari e finanziari;
- la discussione sulla Conferenza Economica e il percorso verso il Patto per lo sviluppo, fatto legittimamente con le organizzazioni imprenditoriali e i sindacati, ma scegliendo di escludere dal confronto i Consigli Comunali, quindi sia i gruppi politici di opposizione che di maggioranza, oltre che le molte associazioni della società civile;
e due ancora aperte, per le quali la procedura dovrebbe essere, almeno formalmente, diversa (in questi casi sono in campo i famosi facilitatori di cui parla Scandurra):
- Da qualche mese è aperta la consultazione sul Documento programmatico per la qualità urbana (DPQU) , alcune associazioni hanno già avanzato osservazioni e proposte;
- Più recentemente si è avviato un percorso di analisi e studio per dotarsi di un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), per il quale sono stati programmati 4 focus group.
In entrambi i casi vedremo in che modo saranno tenute in conto le proposte e le osservazioni che emergeranno. Ci rendiamo conto che probabilmente solo pochi addetti ai lavori sanno cosa significano queste sigle, come stanno andando le cose e cosa invece si potrebbe fare (e questo è già un gran problema) ma intanto sollecitiamo questi pochi a dire cosa ne pensano, può servire per allargare le conoscenze per tutti, che è la premessa per qualsiasi partecipazione.