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Le deportazioni di massa firmate da Trump sono partite. E la Casa Bianca sceglie un’immagine atroce per dire «promessa mantenuta»: migranti in catene mani e piedi, in fila verso un cargo militare

Incubo americano La tremenda immagine scelta dalla Casa Bianca: una fila di illegali sale sul cargo militare

La foto scelta dalla Casa Bianca sui suoi social ufficiali per comunicare l’inizio della grande deportazione. Diffusa dalla portavoce Karoline LeavittLa foto scelta dalla Casa Bianca sui suoi social ufficiali per comunicare l’inizio della grande deportazione. Diffusa dalla portavoce Karoline Leavitt

La Casa Bianca ha pubblicato sui suoi canali social la foto di una fila di migranti ammanettati e in catene mentre vengono imbarcati su un volo cargo militare, con il messaggio:“I voli di espulsione sono iniziati. Promessa fatta, promessa mantenuta”. Il volo è poi partito per il Guatemala.

La foto sarebbe stata scattata alla Biggs Army Airfield, la base militare di Fort Bliss, a El Paso, in Texas, dopo che l’Immigration and Customs Enforcement (Ice) ha effettuato in tutti gli Usa 308 arresti di «criminali immigrati illegali» che sono stati deportati dagli Stati Uniti nel corso di un’operazione di massa. Diffusa dall’addetta stampa della Casa Bianca Karoline Leavitt, l’immagine è stata pubblicata dopo che il Pentagono ha confermato il primo dispiegamento di 1.500 militari sul confine – ma l’obiettivo di Donald Trump è quello di arrivare a diecimila. «Le espulsioni stanno andando bene», ha detto il tycoon al suo arrivo in North Carolina, dove era in visita ufficiale nelle zone alluvionate, e ha sottolineato che le autorità americane «stanno mandando via tutti i peggiori criminali».

IN REALTÀ non si sa bene chi siano le persone arrestate ed espulse. Il sindaco democratico di Newark, in New Jersey, Ras Baraka, ha dichiarato che gli agenti dell’Ice «hanno fatto irruzione in un locale arrestando residenti e cittadini senza documenti, senza esibire un mandato», e che uno degli arrestati durante il raid era un veterano dell’esercito statunitense che «ha subito l’umiliazione di vedere messa in discussione la legittimità della sua documentazione militare». Il senatore del New Jersey ed ex sindaco di Newark (dove ancora vive) Cory Booker ha detto di essersi già «rivolto al Dipartimento della sicurezza interna per avere delle risposte» e avere notizie delle persone arrestate nel raid.

LE ESPULSIONI sono prevedibilmente iniziate a partire dalle città-santuario che proteggono i migranti. e che sono

invise a Trump. Dalla vittoria di Trump al suo insediamento, queste città hanno cercato di organizzarsi: Chicago e Denver hanno raddoppiato gli sforzi per proteggere i migranti e il sindaco di Denver Mike Johnston ha suggerito che cittadini e polizia locale potrebbero collaborare per impedire fisicamente gli arresti da parte dell’Ice. A New York lo stesso corpo di polizia ha dichiarato che i loro agenti non collaboreranno con l’Ice, e le associazioni dei diritti dei migranti hanno distribuito nei quartieri con maggiore presenza di stranieri, opuscoli in più lingue per illustrare i loro diritti.

MA GLI EFFETTI di queste espulsioni nelle comunità sono già visibili a tutti i livelli. LittleWanders, un’associazione di New York che si occupa delle colonie feline, ha postato sul suo canale Instagram la foto di un divano con un gatto accovacciato, spiegando che una famiglia di illegali nel Bronx era dovuta scappare in fretta e furia abbandonando il micio. «Questa è un’istantanea di ciò che ci aspetta – ha scritto l’associazione – Come specie umana dovremmo fare meglio». «Ci saranno sempre più casi come questo – dice Sally, volontaria per il recupero degli animali abbandonati – persone che scappano nella notte, come in guerra, riempendo sacchi della spazzatura di abiti e oggetti, come è accaduto a quella famiglia del Bronx».

Ma i timori non sono solo degli illegali. Secondo una nota interna del Dipartimento per la sicurezza interna ottenuta dal New York Times, l’amministrazione Trump ha emanato una nuova serie di misure per espellere anche gli immigrati entrati negli Usa attraverso i canali legali istituiti dal presidente Joe Biden. La direttiva, firmata dal Segretario ad interim per la sicurezza interna Benjamin Huffman, concede ai funzionari dell’Ice un livello di autorità che non avevano mai avuto, in modo da accelerare le espulsioni, e includere anche immigrati entrati grazie ad una app gestita dal governo, o con uno status legale temporaneo valido fino a due anni chiamato “libertà vigilata”.

La nuova direttiva ordina ai funzionari di eliminare gradualmente le politiche dell’amministrazione Biden come la “libertà vigilata”, cosa che consentiva ai funzionari di ammettere rapidamente gli immigrati per motivi umanitari. La app, invece, è stata semplicemente chiusa subito dopo l’insediamento di Trump. Lasciando fuori migliaia di persone che – magari dopo anni – avevano già una pratica di ingresso aperta e approvata.

SENTENDOSI LEGITTIMATI dal governo i gruppi estremisti stanno facendo il resto. In Kentucky la polizia ha trovato in più città dei volantini razzisti, presumibilmente connessi al Ku Klux Klan, che intimavano agli immigrati di «andarsene subito» per «evitare l’espulsione». I volantini presentano un’immagine caricaturale dello Zio Sam che prende a calci una famiglia di quattro persone, mentre tiene in mano un proclama che dichiara una «espulsione di massa» il 20 gennaio, e afferma: “Monitorate e seguite tutti gli immigrati SEGNALATELI TUTTI”. C’è già un apposito numero verde (1-866-DHS-2-ICE) per denunciare gli illegali agli agenti dell’Ice. Quella dei cittadini-spia è una pratica perfezionata in passato da un’organizzazione tedesca chiamata Staatssicherheit. La conosciamo come Stasi.