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“No ai licenziamenti. Sì ad un piano industriale che rafforzi la presenza di Cisa in città e in Italia”. Faenza ha dato alla multinazionale Allegion e ai manager dell’azienda una risposta ferma e chiara.
Nel lungo corteo che ha preso avvio dallo stabilimento di via Granarolo c’erano tutte le lavoratrici e i lavoratori della Cisa, dirigenti sindacali – fra i quali il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo e i segretari nazionali dei metalmeccanici – rappresentanti delle istituzioni, nutrite delegazioni delle altre categorie e delegati di tante aziende del territorio.
Molti faentini hanno rivissuto il clima delle grandi manifestazioni del passato, dell’Omsa in particolare, auspicando che nel caso della Cisa la vertenza si conclusa con un esito più positivo nell’interesse di chi vi lavora e del faentino. Il sindaco Malpezzi ha espresso la solidarietà dell’Amministrazione comunale e l’impegno di sostenere la lotta fino a quando sarà necessario.
“Sappiano che abbiamo la testa dura – ha affermato fra gli applausi Maurizio Landini, segretario generale della Fiom-Cgil – e che continueremo con il sostegno delle istituzioni fino a quando non avranno cambiato idea. All’incontro del 16 luglio al ministero i vertici dell’azienda dovranno presentarsi non per parlare di licenziamenti, ma di un piano di rilancio della Cisa. Anche il governo deve fare la sua parte con politiche industriali e con investimenti che creino nuovi posti di lavoro”.
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