Domenica 14 marzo 2021, il partito democratico avrà un nuovo segretario, il gentile e affabile, un po’ algido, Enrico Letta.
Quello di “Enrico stai sereno” pronunciate dal bugiardo di Rignano, la “peste” che porta scompiglio nella casa democratica, incessantemente da quasi ormai dieci anni.
Sia quando era dentro e ancor di più ora che ne è fuori. Se dobbiamo però da esprimere un giudizio più sereno e obiettivo di quanto non consenta la passione politica, che ci porta a provare tumultuosi sentimenti di avversione (all’odio non c’arriviamo), verso chi causa crisi e rotture, intenzionalmente e per puri calcoli di interesse personali e di gruppo, dobbiamo pur riconoscere che lo “sporco lavoro” gli viene molto facilitato dalla condizione precaria, per usare un eufemismo, in cui versa il partito di riferimento.
Una situazione che definire declinante è poco, si potrebbe dire vero e proprio costante deliquio, oscuramento delle facoltà politiche. Altrimenti come sarebbe potuto accadere che una compagine che vale meno del 2% riuscisse a ribaltare una coalizione che raggiunge più del cinquanta per cento alla Camera e si avvicina alla maggioranza assoluta al Senato?
E come potrebbe accadere che un segretario di partito che gode di un’ampia maggioranza, almeno dal punto di vista nominale, sia indotto dalle difficoltà a gettare irrimediabilmente la spugna, quasi scappandosene? Giustamente il professor Ignazi ha ricordato illustri precedenti sempre nello stesso ambito. E come è possibile che si giunga nel volgere di pochi giorni ad individuare e ad eleggere un nuovo segretario, con procedura d’emergenza, senza uno straccio di discussione che possa far comprendere questa nomina verso quale sbocco porta?
Tutto nel silenzio di ovattate riunioni di capicorrente, i quali si impegnano ad una “tregua” fino alla scadenza congressuale. Sono questi, personaggi su cui si può fare affidamento? E in cambio di cosa hanno accettato un segretario in parte diverso ma senza dubbio con evidenti elementi di continuità col dimissionario di cui hanno chiesto incessantemente e rumorosamente la testa fino ad ottenerla?
Sono domande di senso che un qualsiasi attivista, iscritto a un normale partito, dovrebbe porsi davanti a scenari tanto imperscrutabili e inquietanti. In casa PD invece, tutto tace, tutto si svolge nella più banale indifferenza della base, come in quelle ridicole finte tragedie, in cui alla fine il morto si mette a ballare, si scopre che è una farsa e lo spettacolo si conclude con piroette, appalusi, trombette e pinzillacchere.
Perché quel che conta al fondo è che la “macchina” continui a girare, le variegate truppe di ministri, sottosegretari presidenti-governatori, sindaci, assessori, consiglieri, e tutta la svariata umanità del professionismo politico, possa proseguire il suo quotidiano tran tran in condizioni di stabilità e sicurezza.
Purtroppo quel partito è ridotto ad essere fondamentalmente questo, e quindi non c’è molto da sperare, anche dall’onesta e generosa seconda occasione che il mite Enrico si concede.
Sergio Caserta
Commenta (0 Commenti)Nella discussione sulle manifestazioni di interesse nel Consiglio Comunale nel 2020, quel progetto fu approvato a maggioranza (contrari il M5S e L'Altra Faenza) dopo la presentazione di un emendamento (votato da tutti) che aggiungeva due punti alle altre “compensazioni” previste:
Relativamente alle opere da realizzarsi per garantire l’interesse pubblico, si indica di intervenire sulla previsione della scheda di PSC relativa alla realizzazione del Parco Fluviale e dei relativi interventi funzionali a questo tra cui:
passerella ciclo-pedonale che congiunga l’argine del fiume lato Orto Bertoni – parco Baden Powell con l’argine di via Sarna;
procedere alla realizzazione del Parco Fluviale nell’ansa del fiume o diversamente alla sistemazione, per una più facile ed intuitiva fruizione, di entrambi gli argini del Fiume Lamone nel tratto compreso tra il Ponte delle Grazie e la futura passerella di collegamento.
Nel successivo Consiglio dell'Unione della Romagna Faentina, il testo fu approvato definitivamente aggiungendo nella prima riga, dopo si indica di intervenire, le parole in quota parte. Quali implicazioni debba avere questo emendamento non è chiarissimo.
Se i costi aggiuntivi di queste compensazioni fossero tali da comportare la rinuncia al progetto da parte dei proponenti, certo chi era contrario a questa urbanizzazione, non se ne dispiacerebbe. Ma naturalmente fin dall'inizio di questa vicenda si sono espresse legittimamente posizioni molto diverse, anche dichiaratamente a favore del progetto.
Le associazioni ambientaliste, anche con iniziative diverse, hanno insistito soprattutto contro il consumo di suolo e contro lo snaturamento del paesaggio, tenendo anche conto di una situazione con tante altre aree edificabili spesso incomplete e con moltissimi appartamenti vuoti, per molti dei quali ci sarebbe piuttosto la necessità di una loro riqualificazione.
A questo proposito è intervenuta anche Europa Verde:
“L’urbanizzazione della zona di via Firenze, meglio identificata come Villa Ghilana, ci riconduce a considerare come il consumo di suolo per costruire nuove case non sia una necessità”. E avanzano una proposta: “Invece di concedere nuove urbanizzazioni e nuova cementificazione, semplifichiamo le norme per il recupero dell’esistente, ad eccezione degli edifici vincolati, ripensando al maggior parte delle direttive che ingabbiano la nostra città in una visione di immutabile conservazione, rigenerando la cultura locale”.
Su come potrebbe essere affrontata oggi la questione, Faenza Coraggiosa in un suo comunicato, si è espressa così:
E' doveroso che l'Amministrazione parta dai deliberati approvati dal passato Consiglio Comunale in riferimento alle specifiche manifestazioni d’interesse, sulle quali non è nostro compito oggi dare giudizi. Tuttavia, ci esprimiamo affinché, per tutte le manifestazioni d’interesse approvate e poi confermate dai proponenti, l'Amministrazione garantisca che le cosiddette “compensazioni” - ossia le opere da realizzarsi da parte dei privati a fronte delle concessioni urbanistiche - siano non solo quelle indicate dalle delibere, ma siano le più congrue per garantire l’interesse pubblico.
Ora, si sta attendendo di saperne di più sul confronto sull'Accordo operativo presentato dai proponenti all'Amministrazione.
La questione della passerella ciclo-pedonale di attraversamento del Lamone dietro il quartiere Orto Bertoni, sembra essere una delle questioni più delicate. Si sono espresse posizioni favorevoli, non solo per l'interesse di chi abita nei pressi, ma anche per il completamento del progetto di parco fluviale collegato all'anello dei 4 ponti (https://www.yumpu.com/it/document/view/47875522/anello-dei-4-ponti-per-gli-altri ) mentre per i promotori del progetto avrebbe dei costi insostenibili rispetto al valore dell'urbanizzazione.
Per rispondere alle compensazioni richieste, i proponenti intenderebbero intervenire solo sul Parco Fluviale, sostenendo, come apparso sulla stampa, che “le risorse economiche destinate alla pubblica utilità raggiungono la ragguardevole somma di oltre 700mila euro”.
Naturalmente, compresa in questa cifra, ci sarebbero 312mila, come monetizzazione del 20% di terreno edificabile da cedere per legge all'Amministrazione (come per tutte le urbanizzazioni, che in questo caso potrebbero servire per fare edilizia sociale); 358mila che comprendono opere che sono necessariamente funzionali all'urbanizzazione stessa (verde pubblico, parcheggio, strada ciclo-pedonale, innesto su via Firenze, ecc..) ed è incluso l'intervento aggiuntivo richiesto dall'emendamento, ma per il quale resterebbe ben poco.
Nella bozza di Accordo Operativo presentato (visibile sul sito dell'URF) a questo proposito si indica:
REALIZZAZIONE OPERE SUL PARCO FLUVIALE da eseguirsi su indicazione dell’Amministrazione Comunale per la valorizzazione e potenziamento del Parco Fluviale Fiume Lamone per la somma complessiva di € 40.000,00 oltre a IVA.
Lo scopo di questo scritto non è sostenere una tesi precostituita, a favore o contro questa o quella scelta, ma piuttosto di far circolare e richiedere informazioni.
Quali sarebbero le indicazioni che l'Amministrazione darà per valorizzare e potenziare il parco? Se deve comprendere i due argini del fiume, prima o poi, comunque questa passerella servirà? Quale sarebbe l'ordine di grandezza dei costi dei diversi interventi? La somma complessiva indicata nella bozza di Accordo si ritiene congrua?
Queste, non intendono essere domande tendenziose. Spesso, da più parti, si parla della necessità della “partecipazione”, dei “portatori di interesse”, ma più in generale di tutti i cittadini, si tratta di trovare le forme più utili per farlo, a partire da una informazione trasparente.
La partecipazione (su questa vicenda, ma soprattutto su prossime discussioni come quella sul Piano Urbanistico Generale) non può essere riservata alla necessaria trattativa tra i proponenti dei progetti e l'Amministrazione, né solo alla discussione nelle Commissioni e nei Consigli Comunali, l'assetto del territorio è un bene comune che riguarda tutti e tutti devono essere potenzialmente coinvolti.
* A cura della redazione di Qualcosa di Sinistra
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Il Governo Draghi si è insediato, sostenuto dalla più larga maggioranza parlamentare che la storia repubblicana ricordi, e la sinistra, o meglio quel che ne resta, è riuscita a dividersi ancora una volta.
Lo so anch’io chi è Mario Draghi, cosa rappresenta e da dove viene, ho letto anch’io i nomi di ministri e sottosegretari, e lungi da me rivalutarne alcuni adesso dopo averli visti all’opera in precedenti governi, ma in tempi di emergenza globale come quella che stiamo vivendo da più di un anno a causa della pandemia, io faccio veramente fatica a capire le ragioni di chi come Fratoianni, il suo minuscolo gruppuscolo (chiamarlo partito ormai mi sembra veramente esagerato) e altri parlano di governo delle banche, della BCE, trionfo della restaurazione, dei poteri forti, della Confindustria, ecc.
Vedendo poi la loro narrazione, che non sa andare oltre gli slogan a base di un Conte defenestrato dai poteri forti perché il suo governo PD-MS5-LEU, era un governo di svolta e di rottura col passato, sgradito ai poteri forti mi cascano veramente le braccia e mi chiedo veramente in quale realtà vivano costoro!
Questo governo è un governo di emergenza, nato per affrontare una situazione di emergenza e che si troverà a gestire ingenti risorse per cercare di far uscire il nostro Paese dall’emergenza, in una situazione come quella che stiamo vivendo, si è più incisivi partecipando a questo tentativo o isolandosi in una torre di avorio? Sulle scelte concrete, su chi sarà contento o scontento di queste scelte ci si può legittimamente dividere, dire no a priori mi sembra veramente una scelta difficilmente
comprensibile ai cittadini e cittadine desiderosi di tornare per quanto possibile ad una vita normale!
Il Parlamento votando la fiducia a Draghi, ha deciso di affidare le sorti del Paese ad un “commissario straordinario”, un tecnico che però ricoprirà un ruolo politico e opererà scelte politiche, con la politica che in un certo qual modo ha democraticamente deciso di rinunciare ad essere se stessa in attesa di tempi migliori, ma come si è arrivati a questo ennesimo governo tecnico, come mai la politica sia sempre più debole e delegittimata, dovrebbe essere la prima cosa su cui la sinistra dovrebbe interrogarsi, invece assistiamo a silenzio e buio assoluto, difesa del proprio orticello e navigazione a vista, sia da parte dei
contrari che dei favorevoli al governo Draghi, a dimostrazione ulteriore e drammatica di come si sia persa la capacità di analisi della realtà e di quanto il fossato tra politica e popolo sia sempre più profondo, e di come i gruppi dirigenti della Sinistra tutta, istituzionale o meno, si rivelino ancora una volta veramente inadeguati.
Raffaele Morani
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Da Maria
E così a Faenza abbiamo l'omicidio di una bellissima donna di 46 anni, madre di una ragazza, che viene uccisa da un delinquente, per soldi, su commissione dell'ex marito... Due criminali che si mettono in combutta, organizzando un'azione che pensano essere a prova di bomba, con quell'alibi così strascicato di un viaggio per aiutare la figlia, proprio poco prima della selvaggia aggressione alla donna, Ilenia Fabbri.
Se fosse stato un filmetto poliziesco americano, avremmo pensato :"Ma guarda quanto sono stupidi, questi due !"ma, purtroppo, questa situazione è ASSOLUTAMENTE REALE e la loro stupidità ha portato all'uccisione di una ennesima donna, bella e giovane, madre di una figlia nata dal rapporto con l'uomo che ha organizzato tutta questa trama criminale...
Questi uomini che uccidono le loro donne, non hanno neppure alcun rispetto, alcuna empatia con i figli, per il dolore che possono creare al sangue del loro sangue : esiste SOLO il loro totale EGOISMO, per arrivare a liberarsi di una moglie, fidanzata, per gelosia o perché avrebbe potuto portare via loro soldi(come presuppongono gli inquirenti in questo caso):liberarsi di una donna, UCCIDENDOLA, non attraverso i canali legislativi e relazionali legittimi. Come dicevo, questi uomini non pensano neppure al dolore dei loro stessi figli o, a volte, per eliminare proprio questo dolore, la loro soluzione è quella di ELIMINARE anche i loro stessi figli.
In questo caso, però, questo ex marito e padre criminale, si è comportato in modi grandemente falsi, dimostrando un cinismo assoluto, nel mantenimento di un rapporto "normale" ed affettuoso con la figlia in tutti questi giorni dopo il delitto. Chiaramente, sempre prendendo per buone le valutazioni effettuate dagli inquirenti, dopo tutte le indagini che hanno effettuato... Ma anche le mie sensazioni l'avevano così pensato fino dal primo momento, anche se le sensazioni non sono prove.
Tutti i femminicidi mi sconvolgono, per la loro l'assoluta ingiustizia, per le crudeltà con cui vengono effettuati, per lo strascico di dolore che lasciano sui famigliari - figli, genitori e coloro che amavano le donne uccise - e tanti altri effetti collaterali,ma questo, per le modalità, le motivazioni che sarebbero state addotte, mi sconvolge ancora di più. Sicuramente percepire tutta questa malvagità così vicina, proprio localmente, influisce, ma il mio punto di arrivo è quello della considerazione su questa nostra società che, attraverso meccanismi di competizione, volontà di possesso di beni (come sembrerebbe essere questo caso ) o della persona che si vuole uccidere (nella maggioranza di quasi tutti gli altri casi), mantiene attivi sentimenti in cui la vita di altri esseri umani è considerata poco importante. Lo si vede in GENERALE ed in PARTICOLARE - e non sto qui ad elencare le varie possibilità -, perché ci si abitua alla sempre maggior libertà personale, LIBERTÀ INDIVIDUALE CHE SI PONE SUPERIORE A QUELLA COLLETTIVA.
Lo possiamo vedere proprio anche in questo periodo storico, con la pandemia in atto, ma il fattore viene sempre più sviluppato nella struttura sociale liberista :certo, non è che intendo indicare una società socialista gerarchica,tra l'altro impossibile ora in Europa, ma di lavorare per arrivare ad una società democratica avanzata, dove si arrivi a superare le disuguaglianze, dove il rispetto delle prerogative individuali sia ASSOLUTAMENTE valorizzato, anche attraverso vie di concezioni COLLETTIVE per la condivisione. Progetti di attività collegiali, su tutti i punti fondamentali della vita quotidiana, per combattere contro quelle volontà di essere SUPERIORI agli altri, tanto da poterli anche ANNULLARE, TOGLIENDO LORO LA VITA.
FEMMINICIDI SOLO FATTI DI CRONACA NERA?
Proprio NO.
Pensiamoci bene...
Da Medardo
Grazie Maria per la tua puntuale riflessione che condivido. E' un problema che ci riguarda tutti e che ci fa inorridire di fronte ad una violenza così micidiale. No, non è solo un problema di cronaca nera, è un problema sociale e politico di chi vorrebbe tornare a rapporti uomo donna dove questa dovrebbe socciacere al potere del maschio. E' anche un problema montato nella testa di qualche uomo dal rimbalzo dalle consuetudini manifestate dell'estremismo islamico con le sue aberranti teorie di non considerazioni della donna. Ma è soprattutto un problema di potere che certi maschi vogliono imporre alle donne anzi alle femmine della propria famiglia. Ma c'è anche la pesante situazione di inadeguatezza delle forze dell'ordine. Ilenia aveva denunciato più volte il marito e l'ex marito, la donna uccisa a Genova aveva denunciato l'ex fidanzato ma la denuncia non era stata accolta perché non c'era un video che ritraesse l'ex che la perseguitava. 2 anni fa quel carabiniere che sparò alla ex moglie sotto casa poi si barricò in casa uccidendo le 2 figlie per poi suicidarsi era stato più volte denunciato dalla ex moglie ma non erano stati presi alcun provvedimenti e lui continuava a portare la pistole di ordinanza con cui ha commesso il massacro. E questi sono solo alcuni esempi ma la non considerazione da parte di carabinieri o polizia sono una costante. Senza contare che questi ex mariti o fidanzati assassini, moltissime volte sono già agli arresti domiciliari, oppure tenuti a non avvicinarsi all'abitazione della donna, senza che queste sentenze sortiscano assolutamente gli effetti desiderati. Penso che sia questo il versante sul quale bisognerebbe lavorare per dare seguito alla forza di quelle donne che trovano la forza di ribellarsi ai soprusi e di denunciare
Da Francesco
Condivido quanto scritto da Maria e in parte quanto scritto da Medardo, ma che ci "azzecca" il riferimento "alle consuetudini manifestate dall'estremismo islamico con le sue aberranti teorie di non considerazione della donna".
Mi pare che tutti gli esempi dei recenti femminicidi, citati da Medardo, siano stati fatti o "commissionati" da uomini bianchi e, almeno formalmente, cattolici ma per questo non diciamo che è per "consuetudini manifestate dall'integralismo cattolico" che non considera certamente la donna una persona autonoma e libera di decidere per se (vedi ruolo nella famiglia, aborto, ecc.).
I femminicidi sono commessi da MASCHI, non è determinante il colore della pelle o il loro credo religioso ma lo è il pensare e volere che la DONNA sia una loro "proprietà" e che quando questa in un qualche modo si ribella debba essere punita o/e eliminata.
da Medardo
Ho voluto semplicemente indicare che qualcuno, estremisti religiosi oppure no, si siano sentiti rafforzati nelle loro assurde convinzioni di legittimazione della superiorità, traendone motivazione dal modo in cui gli jiadisti indicavano essere il ruolo della donna. Tutto qua. Non volevo certo attaccare un solo tipo di estremismo religioso, ma è fuori di dubbio che quell'oggetto è arrivato dalla penisola araba o dalla Mesopotamia nell'ultimo decennio abbia influito
Voglio provare a presentare qualche osservazione sul dibattito aperto sul Governo Draghi. Premetto che sono assolutamente convinto che un Paese che per due volte in pochi anni deve ricorrere ad un "salvatore della Patria" perché rischia il disastro, ha un sistema politico prossimo alla rottura con gravi pericoli per la democrazia.
Draghi firmò la famosa lettera della Commissione europea che pose le premesse dell'attacco allo stato sociale ed ai diritti dei lavoratori al tempo del governo Monti. Draghi agì come presidente di una banca centrale: non una banca commerciale quindi. Draghi non è un banchiere, è un politico specializzato nel controllo ed orientamento del sistema monetario e creditizio, quindi non eletto né eleggibile. In Inghilterra sarebbe chiamato "civil servant" per distinguerlo dai ministri.
Ha il merito di aver difeso il sistema finanziario italiano, come hanno fatto altri politici europei per i rispettivi paesi, ma lo ha fatto con maggiore determinazione e, se permettete, fantasia, facendo capire all'Europa che non c'è più differenza fra debito nazionale e debito europeo. Sapeva probabilmente che l'Inghilterra sarebbe uscita, come conseguenza, ma lo aveva messo nel conto: era un Paese fuori dall'euro, lì non aveva poteri. Ora aspetta l'Inghilterra al varco e Johnson lo sa, dopo la sconfitta di Trump. Conte ha il merito di aver capito la fase e di aver colto l'occasione, l'Europa ha promesso fondi cospicui che sono il rimborso di ciò che l'Italia versa. Non per sottovalutare, ma su buona parte dei fondi pagheremo un po' di interessi, quando li restituiremo. Ma Conte aveva rotto l'alleanza con la destra e non poteva certo farsi forte del sostegno del caos chiamato 5 stelle!
Doveva andarsene per lasciare spazio alla destra, questo chiedeva la Confindustria, appoggiandosi anche (purtroppo) su settori ampi dei lavoratori dell'industria. Se tanti operai votano Lega, questo è un fatto politico che prima o poi doveva avere un peso: ci siamo arrivati!
A Draghi siamo stati obbligati a consegnare il governo dell'Italia. Lo so anch'io che Mattarella aveva ragione e che le elezioni erano impossibili: ma proprio questa è una sconfitta della Sinistra! Continuare a ripetere questa giaculatoria (elezionimpossibili, elezionimpossibili...) significa aver introiettato la sconfitta: dovremmo dire quando diventeranno possibili e come si presenterà il centrosinistra (organizzativamente e politicamente) quando si voterà!
Attenti: potrebbe avvenire subito dopo l'elezione del Presidente della Repubblica: e se fosse Draghi il successore di Mattarella? Pensiamo che la Costituzione resterebbe la stessa? Ormai comandano i generali sulla pubblica amministrazione, altro che "civil servant"!
Draghi, avuti i poteri, ha subito spostato gli equilibri politici a destra, reinserito trionfalmente alcune delle persone più disgustose della destra. Chi sarebbe la garanzia di equilibrio, Giorgetti? Uno dei maggiori nemici del servizio sanitario nazionale?
La via di uscita in Parlamento, a mio modesto parere, c'era. Il mio intento non è di dire: av degh me coma ch'us fa, come i tifosi, figuriamoci! Dico solo che Landini, segretario generale CGIL, dopo un doveroso incontro col governo ha dichiarato che il Sindacato giudicherà in base agli atti concreti. Era impossibile attenersi a questo prudenziale giudizio, esprimendo un'astensione ? Le cose sono andate diversamente.
E qui viene un secondo nodo: come si prendono le decisioni nell'ambito della Sinistra? Badate che è un grosso problema. A Faenza stiamo costruendo Faenza Coraggiosa: quali sono le nostre intenzioni? Io lo dico subito, per ciò che mi riguarda: io agirò con lealtà verso l'associazione, considerando la maggioranza come un vincolo.
Dentro " Liberi e Uguali" le cose sono andate diversamente, Fratoianni si è sfilato, presentandosi maggioritario in un partitino che ormai non c'è più. Ce le siamo dimenticate le elezioni europee? Lo so che è spiacevole ricordarlo ora, ma purtroppo è così. E non basta: ci ricordiamo che il numero dei parlamentari è stato enormemente ridotto a furor di 5 stelle? Ci siamo dimenticati anche questo? Il senato sarà composto da soli 200 senatori, p.es., tolti gli eletti all'estero resteranno 196 eletti in Italia. Se anche ci fosse il sistema elettorale proporzionale, nessun senatore di Sinistra sarebbe eletto, presentandosi da soli. Se poi ci sarà il sistema maggioritario, in base al voto delle Regioni, farà fatica anche il PD ad entrare in Senato in modo determinante. Alla Camera (400 deputati, 392 eletti in Italia) qualche deputato potrebbe entrare da Sinistra col sistema proporzionale, nessuno con il maggioritario.
Un accordo elettorale con il PD è inevitabile. Altrimenti ci resta solo Emilia-Romagna Coraggiosa. Quanto potrà durare senza riferimenti nazionali?
È necessaria la completa ristrutturazione della Sinistra: ma sarà un'opera difficile e faticosa. Non è più affare della mia generazione, purtroppo.
Vincenzo Fuschini
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Abbiamo voluto aspettare qualche giorno, fino alla composizione finale di questo Governo con la nomina dei sottosegretari, per commentare a freddo quanto accaduto a livello nazionale.
Il Governo Conte Due, espressione delle due maggiori forze uscite dalle urne nel 2018, stava lavorando bene e si era rivelato, grazie soprattutto alle misure messe in campo dal M5S, uno dei più social democratici e progressisti della storia repubblicana.
Si è trovato ad affrontare una pandemia mondiale e tra mille difficoltà ed anche diversi errori, ha comunque affrontato la più difficile situazione dal dopoguerra ad oggi meglio di tanti altri.
Ha trovato un ottimo collante nella figura di un Premier che si è distinto come uno dei politici più amati del dopoguerra (ne approfittiamo per ringraziare ancora il Presidente Conte per il suo lavoro).
Un Governo fatto saltare in piena emergenza per mano di Renzi alla vigilia del voto sulla Riforma della Giustizia, con una manovra subdola di potere congegnata da tempo e con l’unico obiettivo di eliminare Conte e togliere gli odiati 5 Stelle dai luoghi di rilievo (per poi spaccarli).
Da quel momento in avanti, la stragrande maggioranza del nostro gruppo ritiene completamente errata la strategia messa in campo durante la crisi dai vertici del M5S e non condivide le scelte fatte: gli incoerenti cambi di posizione; il voto su Rosseau (che come Portavoce rispettiamo ma non condividiamo) basato su un quesito, palesemente indirizzato ed influenzato, che presupponeva questioni che poi si sono rivelate false; l’appoggio al nuovo Governo guidato dal simbolo stesso dell’elite neoliberista finanziaria (già trattato come un semi dio da tutti i media…) al fianco di Renzi, Salvini e Forza Italia, che rappresenta tutto ciò contro cui siamo nati; la squadra di Governo, ministri, viceministri e sottosegretari, che si è rivelata tutto tranne che quella “dei migliori”; le epurazioni di chi aveva legittimamente espresso un motivato dissenso dopo aver dato il sangue per il Movimento.
Detto questo, ci auguriamo che i fatti ci smentiranno e che questo nuovo Governo, nell’interesse del Paese ed ancor di più in questa tragica situazione, si rivelerà il migliore possibile… noi abbiamo qualche dubbio, staremo a vedere.
Di certo il nostro disagio e la nostra amarezza sono ai massimi storici.
In questo momento di difficoltà e di confronto è però necessario e doveroso fare qualche distinguo riguardo al nostro lavoro sul territorio.
Il nostro gruppo, attivo da oltre 15 anni e sempre in prima linea, ha sposato localmente un percorso difficile ed impegnativo che ci vede collaborare all’amministrazione di questa città con la presenza nella coalizione di maggioranza ed in Giunta.
Percorso che si sta rivelando positivo, che sta ottenendo buoni risultati e che sta proseguendo nella maniera auspicata.
Fino a quando si seguirà il programma condiviso prima delle elezioni, nel rispetto dei cittadini che hanno posto in noi la propria fiducia, nulla cambierà in merito al nostro coinvolgimento e sostegno a questa amministrazione.
Come M5S o meno, questo lo vedremo.
A riveder le stelle!
P.S.
Il M5S, almeno il nostro M5S, non è nè moderato nè liberale.
Movimento 5 Stelle Faenza
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