Faenza - Villapana, Tampieri e Caviro, le risposte sono incomplete
Qualche settimana fa anche questo sito ha pubblicato una nostra lettera nella quale esprimevamo le nostre preoccupazioni ambientali relative all'attività delle aziende Villapana, Tampieri e Caviro del nostro territorio. A tale proposito abbiamo ricevuto alcune risposte che vorremmo riassumere:
il sindaco Malpezzi, che ci ha risposto in qualità di presidente dell'Unione della Romagna Faentina, dopo aver descritto brevemente i processi produttivi della distilleria Villapana, scrive che: «Dal punto di vista ambientale l'intero sistema ci sembra virtuoso in quanto recupera uno scarto naturale (la feccia) per produrre tartrati naturali e non da sintesi chimica». Noi ci chiediamo a chi si riferisca quel «ci sembra». Sempre secondo il sindaco Malpezzi «lo stoccaggio all'aperto delle vinacce è una pratica comune a tutti questi stabilimenti». Pratica comune, ma non bella. Comunque a Villapana è tutto a posto.
Passando poi alla Caviro e al progetto Enomondo che vedrà potenziati i suoi inceneritori, lo stesso Sindaco ci spiega che nel sistema attuale funzionano due centrali a policombustibili (bruciano quindi anche un po' di rifiuti) per complessive 9.000 ore all'anno, mentre nel nuovo progetto ci saranno sempre due centrali, una delle quali nuova; che inceneriranno materiali non specificati per ben 15.800 ore all'anno, cioè 6.800 ore in più senza che ci venga neppure detto cosa verrà bruciato. Dobbiamo stare tranquille? Il dottor Giovanni Tampieri ci ha risposto personalmente e, dopo averci spiegato che siamo male informate un po' su tutto, ci ha invitate a visitare il suo stabilimento, precisando che sarà meglio farlo «quando la stagione sarà più mite e favorevole e sarà certamente più piacevole trascorrere mezza giornata all'aria aperta».
Mezza giornata all'Oleificio Tampieri, cosa potevamo chiedere di più? Intanto Arpa tace.
(Marcella Morelli, Norma Cicognani, Valeria Taroni, Anna Colombini, Mariarosa Santandrea, Arianna Renna Marabini)