Appena acquisito il risultato referendario, sul quale, comunque vogliate metterla, è stato decisivo l'apporto dell'elettorato potenziale della sinistra, si è dato subito fuoco alle polveri contro le fragili membra dei "soggetti politici" della sinistra stessa. Ci ha pensato per prima, a meno di 72 ore dal (per loro) tragico evento, Repubblica, con una intervista di Sebastiano Messina a Giuliano Pisapia. La sua proposta, già preannunciata per il vero nelle settimane scorse, si articola in sintesi in cinque punti:
- Ci vuole una legge elettorale uniforme per Camera e Senato, con premio di maggioranza, ma moderato, e alla coalizione. (Ndr Sembra di capire un italicum corretto)
- Ci vuole un nuovo centrosinistra
- La precondizione è che Renzi (il Pd forse, ma lui dice Renzi) rinunci all’alleanza con il Nuovo Centro Destra.
- Bisogna costituire un soggetto di sinistra per governare in alleanza col Pd. E questa nuova alleanza di centro-sinistra si può chiamare “Campo progressista”
- La proposta è aperta ma si basa sulla valutazione che il Pd di Renzi non è un partito “geneticamente modificato”. (Ndr. Quindi è alternativa al progetto di Sinistra italiana.)
Non una parola sul risultato referendario e solo una considerazione sulla necessità di andare ad elezione al più presto possibile. Forte è l’impressione di un’intervista fatta prima del 5 dicembre e che non tiene in alcun modo in conto la dimensione straordinaria della vittoria del NO.
Non possiamo pubblicare il testo originale perché si tratta di un’intervista soggetta a copyright, ma la potete leggere QUI sul sito di Repubblica.
Alcune risposte all'iniziativa di Pisapia: Stefano Fassina, Nicola Fratoianni,