Non è bastata la multa dello scorso anno. L’Antitrust annuncia di aver avviato una nuova istruttoria su Enel per accertare una possibile pratica commerciale scorretta legata alle modalità di comunicazione sui rinnovi contrattuali. “Alcuni utenti riferiscono di ricevere regolarmente le fatture tramite email (o sull’app), ma di non aver ricevuto alcuna comunicazione di rinnovo delle condizioni economiche tramite i predetti canali e di aver trovato casualmente nello spam una email, proveniente da Enel Energia, alla quale era allegata la comunicazione di rinnovo, a seguito della scadenza, delle condizioni economiche di fornitura”, spiega il bollettino dell’authority.
L’Agcm intende verificare se davvero, come sembra, “la email in esame sarebbe stata ‘artatamente confezionata per essere intercettata dal filtro antispam‘ anche in ragione della rilevanza della parte grafica; la medesima, invero, si prestava ad essere interpretata come un mero messaggio promozionale e non come un documento avente un significativo impatto sul contratto di fornitura, tenuto, altresì, conto né nell’intestazione, né nella parte testuale di detta email non veniva data evidenza al suo oggetto (ossia, la modifica delle condizioni economiche)”.
Le denunce (oltre 600) di consumatori e microimprese “sono pervenute dal mese di gennaio 2024”: in molti “lamentano di aver ricevuto, in occasione dei cicli di fatturazione relativi al quadrimestre ottobre 2023 – gennaio 2024, bollette recanti un significativo incremento del prezzo delle forniture di gas e di energia elettrica rispetto alle bollette riferite allo stesso arco temporale nell’anno precedente”. Ad allarmare gli utenti, “oltre alla difficoltà di sostenere esborsi quadruplicati o quintuplicati rispetto al passato”, è soprattutto il fatto “di non aver ricevuto alcuna informazione preventiva in forma scritta (via posta elettronica o cartacea), da parte di Enel Energia, in ordine al rinnovo contrattuale e di non aver potuto, pertanto, esercitare il diritto di recesso, né scegliere un diverso fornitore di energia”. Il sospetto, appunto, è che il gruppo abbia volutamente fatto finire quelle comunicazioni nello spam perché i clienti non le leggessero.
Già lo scorso novembre Enel Energia era stata sanzionata dall’Antitrust (insieme ad altre sei società) per 10 milioni. L’azienda, secondo l’Agcm, aveva adottato pratiche commerciali aggressive condizionando i consumatori ad accettare modifiche in aumento dei prezzi dell’energia elettrice e del gas, in contrasto con la protezione normativa derivante dall’articolo 3 del Decreto Aiuti bis. Il presidente Roberto Rustichelli ha quantificato in oltre 1 miliardo di euro il danno causato a 4,5 milioni di famiglie e piccole imprese dalle pratiche commerciali aggressive delle aziende energetiche per convincere i consumatori ad accettare modifiche unilaterali peggiorative dei prezzi dell’energia elettrica e del gas.
Enel Energia “ritiene di aver sempre agito nel pieno rispetto della normativa primaria e di settore, nonché della disciplina contrattuale” e “confida di poter dimostrare la piena correttezza del proprio operato nel prosieguo del procedimento”