Inflazione. Aumentano le bollette in misura eccezionale, i beni alimentari, la benzina e tutti i consumi ad alta frequenza con percentuali oltre il 2%. Se si consideri quanto l’insieme di questi beni pesi nel bilancio di una normale famiglia di lavoratori, si avrà facilmente il quadro di ciò che si sta abbattendo sulla nostra società
La tempesta inflattiva che sta colpendo l’Italia è tanto rilevante da mettere a rischio gli ultimi brandelli del patto sociale. Quello che si manifesta è infatti un aumento dei prezzi che colpisce i consumi di base e pesa in proporzione maggiormente sui soggetti a basso reddito, senza che possano avere alcuna reale capacità di resistenza.
Aumentano le bollette in misura eccezionale, i beni alimentari, la benzina e tutti i consumi ad alta frequenza con percentuali oltre il 2%. Se si consideri quanto l’insieme di questi beni pesi nel bilancio di una normale famiglia di lavoratori, si avrà facilmente il quadro di ciò che si sta abbattendo sulla nostra società. Stanno scivolando rapidamente oltre la soglia di povertà migliaia di persone, fino a ieri in grado di fare fronte senza eccessivi patemi alle necessità quotidiane.
Allo stesso tempo incontrano serissime difficoltà moltissime attività economiche caratterizzate da bassa marginalità o incapaci di contenere l’impatto della crescita dei costi attraverso l’aumento immediato di produttività o l’aumento dei prezzi.
Una situazione in qualche modo gestibile, se si dimostrerà una contingenza di breve durata, ma insostenibile se dovesse invece prolungarsi per
Leggi tutto: Grandi guadagni, grandi povertà: le misure più urgenti - di Giovanni Paglia *
Commenta (0 Commenti)L'analisi. Grazie alla sprovveduta Ue gli Usa si propongono, con l’«invasione russa» - che non c’è - come i fornitori dell’Europa. Ma è un bluff: per i costi, la logistica surreale e i danni ecologici
Effige di Putin traforata di proiettili al confine ucraino © Ap
Sulla crisi Ucraina e del gas ormai il bluff è generalizzato. Lo sa il presidente francese Macron, ieri a Mosca e oggi Kiev, lo sa ancora meglio il timido cancelliere tedesco Scholz, tirato per le orecchie a Washington perché esita a scontrarsi con Putin. Il bluff è accompagnato dal sospetto che a minacciare davvero l’Europa non sia Putin quanto Biden, che sulla questione dei rifornimenti energetici da Mosca non ha purtroppo una posizione diversa da quella di Donald Trump.
La posta n gioco è una simulazione di guerra sì, ma del gas. La verità che è che gli americani vogliono far saltare
Leggi tutto: La crisi ucraina come simulazione di guerra per il gas - di Alberto Negri
Commenta (0 Commenti)Legge elettorale. Il presidente della prima commissione del senato Dario Parrini (Pd): «Il pluralismo partitico si è rivelato più resistente del previsto. Il maggioritario in Italia negli ultimi dieci anni è stato una preso in giro, oggi richiederebbe riforme costituzionali che non sono all'ordine del giorno»
Operazioni di voto © Sabbadini
Dario Parrini, senatore toscano del Pd e presidente della commissione affari costituzionali, è grande esperto della materia elettorale e come tale in passato ha dato un contributo decisivo all’approvazione di due leggi a effetto maggioritario, il mai applicato Italicum e l’attuale Rosatellum. Oggi ha maturato una riflessione – «anche autocritica», dice lui – e sostiene la necessità di una legge elettorale proporzionale con sbarramento, simile cioè a quella prevista nel testo base che la camera aspetta da molti mesi di esaminare. «Negli ultimi dieci anni – spiega Parrini – il maggioritario è stato adulterato dalla contrapposizione tra coalizioni civetta utili per vincere un premio in seggi ma incapaci di governare. È stato una presa in giro degli elettori».
Il fallimento del maggioritario è davvero un fenomeno degli ultimi dieci anni? O non
Leggi tutto: «Proporzionale senza premio, basta con le coalizioni imbroglio» - di Dario Parrini
Commenta (0 Commenti)La camera durante il giuramento di Sergio Mattarella © LaPresse
Quando Sergio Mattarella, nel discorso davanti alle Camere riunite, pronuncia il nome di Lorenzo Parrelli – il ragazzo morto sul lavoro, perché anziché essere a scuola era in fabbrica – le sue parole giungono alla fine di una lunga, insistita ostinata declinazione di cosa significhi “dignità”.
Riferita in particolare a chi, come i giovani, ne sono brutalmente, ferocemente privati perché «malpagati e relegati nelle periferie esistenziali». Dignità e poi diritti: delle donne, degli anziani, dei disabili, dei carcerati, delle vittime della mafia e della criminalità. Il mondo infernale dei più deboli.
Dignità, diritti e, su tutto, le disuguaglianze che, secondo Mattarella non sono un prezzo necessario da pagare
Leggi tutto: Da Mattarella un appello alla politica e al paese - di Norma Rangeri
Commenta (0 Commenti)Quirinale. “Se fossero stati gli italiani ad eleggere il PdR” si legge in un tweet di Giorgia Meloni “lo avrebbero fatto in un giorno”. Bizzarra argomentazione a favore di una repubblica presidenziale. Ma anche falsa
Quirinale © Ansa
Il faticoso travaglio che ha portato alla rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale ha dato nuovo impulso alla proposta di elezione diretta del presidente della Repubblica, che fin dall’immediato dopoguerra venne avanzata dall’ex capogabinetto del MinCulPop di Salò, Giorgio Almirante, frattanto divenuto segretario del Movimento Sociale Italiano, erede diretto del Partito Nazionale Fascista.
Non sorprende, dunque, che a riportare in auge questa proposta
Leggi tutto: Le false ragioni per l’elezione diretta del Capo dello Stato - di Pino Ippolito Armino
Commenta (0 Commenti)Quirimane. Lo sappiamo, la sinistra politica non c’è, va ricostruita dalle fondamenta. Ma l’allargamento e il consolidamento dell’area democratica restano obiettivi ineludibili. Per il momento ci godiamo l’applauso e la standing ovation del Parlamento nei confronti di Sergio Mattarella, un lungo applauso liberatorio quando i numeri hanno raggiunto il quorum elettorale
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e il Presidente della Camera Roberto Fico, in occasione della comunicazione dell'esito della votazione per l'elezione del Presidente della Repubblica © LaPresse
Nella campagna quirinalizia che, nel gennaio del 2015, portò all’elezione di Sergio Mattarella, eravamo stati bombardati dalla retorica sulla necessità di eleggere un Capo dello Stato di levatura internazionale, di grandi relazioni nel mondo dell’economia e della finanza (era l’identikit in cui si poteva riconoscere Amato). Dopo sette lunghi anni, gli ultimi due segnati dalla tragedia della Pandemia e da 145mila morti, puntualmente, come un mantra, abbiamo assistito alla replica della medesima narrazione per spingere Mario Draghi sull’alto Colle. Ma poi le fitte schiere draghiane, di destra e di sinistra, a poche ore dall’accordo sulla rielezione di Mattarella, si sono dissolte nella fitta nebbia del politichese.
Leggi tutto: Mattarella e lo schiaffo ai partiti - di Norma Rangeri
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