RUSSIA - 9 MAGGIO 1945. Con queste parole, il 21 febbraio scorso, Vladimir Putin ha, di fatto, annunciato alla nazione l’inizio della guerra in Ucraìna: «L’Ucraìna contemporanea è stata completamente e interamente creata dalla Russia».
Con queste parole, il 21 febbraio scorso, Vladimir Putin ha, di fatto, annunciato alla nazione l’inizio della guerra in Ucraìna: «L’Ucraìna contemporanea è stata completamente e interamente creata dalla Russia». «Per la precisione – ha continuato – dalla Russia comunista e bolscevica. Dopo la rivoluzione del 1917 Lenin e i suoi compagni hanno agito in modo scorretto sottraendo alla Russia una parte dei suoi territori storici».
Per il tramite del più classico «uso pubblico della storia» il presidente russo ha sostenuto, in questo modo, la legittimità della sua scelta politica che ha riportato la guerra in Europa ventitré anni dopo quella scatenata dalla Nato nella ex-Jugoslavia nel 1999.
Dal primo discorso di Putin ad oggi la strumentalizzazione del
Leggi tutto: La storia usata sul campo di battaglia - di Davide Conti
Commenta (0 Commenti)L'ANALISI. In Ucraina (sono circa cento i super-ricchi) controllano l’80% delle ricchezze di un paese che, ancora nel 2019, era tra i più arretrati dell’ex Urss. Con gli aiuti militari sempre più consistenti siamo ormai dentro la spirale di una guerra lunga e dolorosa. Che mostra la crisi della politica e della democrazia
Per oligarchi si intendono i padroni, i tycoon, gli amministratori delegati e manager di grandi aziende. Si distinguono da altre categorie di super ricchi per il controllo che esercitano sull’economia e per il rapporto privilegiato con le istituzioni statali. Compongono, insomma, l’élite finanziaria e imprenditoriale del capitalismo. Usare il termine per indicare, in tono spregiativo, soltanto i miliardari russi è mistificante. La peculiarità russa, se vogliamo cercarla, consiste nell’anarchia economica e nella rapidità con cui, dopo il crollo dell’Urss, è avvenuta la privatizzazione dell’economia. Che si è tradotta, com’è noto, in un gigantesco furto di risorse e di beni comuni da parte di uomini senza particolari meriti e, spesso, provenienti dall’apparato.
I governi americani ed europei hanno salutato come una vittoria del «mondo libero» la caduta dell’Unione sovietica e sono stati ben contenti di stringere accordi con i nuovi padroni.
In Ucraina le cose sono andate, più o meno, allo stesso
Leggi tutto: Gli oligarchi sono l’élite del capitalismo, a est come a ovest - di Gaetano la Manna
Commenta (0 Commenti)CRISI UCRAINA. Mattarella ha sollecitato «una sede internazionale che rinnovi radici» a pace, sicurezza e cooperazione, come «la Conferenza che nel ’75 portò a un Atto finale dagli sviluppi positivi».
La richiesta di promuovere una conferenza internazionale per garantire la pace e la sicurezza tra le Nazioni vuole anzitutto richiamare la comunità internazionale, l’Europa, l’Italia alle loro rispettive reali responsabilità, ai loro non delegabili doveri. Una proposta ispirata dalla volontà di interrompere l’escalation bellica, la follia della guerra, che sembra ormai dominare i comportamenti dei potenti del mondo, ma anche il dibattito pubblico, occupando per intero le nostre menti.
Non vogliamo oggi riaprire la polemica sull’invio delle armi, prendiamo atto della decisione assunta quasi all’unanimità dal Parlamento e fatta propria dal Governo, ci limitiamo a constatare che questa non può essere la soluzione. Affidarsi esclusivamente ad essa vuol dire rinunciare a perseguire pacifici e stabili rapporti internazionali. La guerra per procura non è un orizzonte possibile. Non vogliamo scaricare sulle vittime la responsabilità della guerra, né ad essi affidare
Leggi tutto: Per fermare la guerra una nuova conferenza di Helsinki per la pace
Commenta (0 Commenti)LA GUERRA UCRAÌNA. Il ministro degli esteri russo con le parole «inopportune», ha dato un calcio negli stinchi a un Paese amico, Israele, che non aveva approvato le sanzioni né l’invio di armi
Il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov
C’era una volta la Russia… Questa è la triste impressione sentendo le parole di Serghei Lavrov, ministro degli esteri della Russia per 18 anni (dal 2004). La traduzione letterale della slavista Olga Strada dell’intervista a Retequattro – canale di proprietà di Berlusconi, amico di lunga data di Putin – è questa: «Posso sbagliarmi ma anche Hitler aveva sangue ebraico. Questo non significa assolutamente nulla. Il saggio popolo ebraico dice che gli antisemiti più accesi di regola sono ebrei». E Lavrov ha pure aggiunto: «Ogni famiglia ha la sua pecora nera».
Niente di più falsamente tragico e sbagliato poteva uscire da questa disgraziata intervista di Lavrov. «Ecco un esempio che ben dimostra come avviene il degrado del sistema», scrive su Instagram Ksenya Sobchak, figlia dell’ex sindaco di San Pietroburgo, amico di Putin. Il ministro degli Esteri era un tempo un diplomatico brillante, un uomo di grande cultura, un erudito. «Ma con il tempo tutto ciò – sottolinea Ksenya – si è rivelato per il sistema come un ammasso di qualità inutili. Quello che non serve sparisce. Mentre la qualità di «buttare lì» una frasetta è il nuovo standard delle relazioni diplomatiche».
Per fortuna il manifesto il suo saggio cronista ce l’ha in casa – Michele Giorgio – che il 3 maggio ha spiegato benissimo il disastro diplomatico
Leggi tutto: Putin e Lavrov, c’era una volta la Russia - di Alberto Negri
Commenta (0 Commenti)A Roma, sul palco del Teatro Ghione si sono alternati artisti, intellettuali e giornalisti, pronunciandosi contro "l’esaltazione delle armi come soluzione". Migliaia collegati in streaming.
La serata contro la guerra al Teatro Ghione di Roma -
«Per ora la guerra sembra uno spettacolo tv, invece è un pericolo sempre piu forte. Se entrano in campo le forze della Nato, si va a uno scontro mondiale, che può diventare nucleare. Non c’è guerra senza bombe e senza morti...». Luciana Castellina, intellettuale comunista e più volte parlamentare, parla dal palco del Teatro Ghione a Roma, affollato fino all’ultimo posto per l’evento «Pace proibita - Una protesta contro l’esaltazione delle armi come soluzione».
Bisogna impedire che la guerra continui, argomenta Castellina, «anche la bomba su Hiroshima venne tirata sui civili, in una guerra che era giusta. Bisogna fare un negoziato». Fuori dal teatro, collegati in streaming (anche attraverso il sito di Avvenire) assistono all’iniziativa diverse migliaia di utenti. Il giornalista Michele Santoro, fra gli organizzatori dell’evento, apre e conduce la serata. Prima polemizza garbatamente con chi avrebbe voluto invitare all’evento alcune persone anziché altre («Non siamo un Minculpop»), poi dà la parola agli ospiti. Sul palco si susseguono persone impegnate nella società: da attori come
Leggi tutto: L'iniziativa. In campo il fronte della «pace proibita»
Commenta (0 Commenti)Le dichiarazioni del segretario generale della Cgil all'uscita dall'incontro con il premier Draghi
Nell'incontro a Palazzo Chigi con il premier Draghi, i sindacati hanno ribadito che aiuti per 6-7 miliardi non sono sufficienti e dunque occorre uno scostamento di bilancio. Per affrontare l'emergenza servono più soldi nelle tasche di lavoratori e pensionati
Per rispondere alle grandi difficoltà economiche derivate dalla guerra in Ucraina, 6-7 miliardi euro non bastano: serve dunque uno scostamento di bilancio per intervenire sulle entrate di lavoratori e pensionati. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro tra il premier Draghi e le tre confederazioni, in vista dal decreto aiuti di cui si parlerà nel pomeriggio nel Consiglio dei ministri. All'incontro hanno partecipato anche i ministri Daniele Franco (Economia), Andrea Orlando (Lavoro) e Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico)
Per il leader della Cgil, “si è trattato di un incontro importante. Il governo ha dichiarato, dopo averci ascoltato, di condividere il fatto che la priorità oggi è tutelare il potere d'acquisto dei salari e delle pensioni”. Tuttavia, ha
Leggi tutto: Landini: «Dl aiuti, giudizio sospeso. 6-7 miliardi insufficienti»