Basta Spinelli La mobilitazione pacifista per fermare il piano von der Leyen e rilanciare l'Europa sociale
Manifestazione per la pace – Andrea Sabbadini
«Ci opponiamo al piano dell’Unione europea di spendere 800 miliardi di euro in armi. Saranno 800 miliardi rubati. Rubati alle spese sociali, alla salute, all’educazione, al lavoro, alla costruzione della pace, alla cooperazione internazionale, alla transizione giusta e alla giustizia climatica. Saranno un beneficio solo per i produttori di armi in Europa, negli Stati uniti e in altri paesi. Renderanno la guerra più probabile, e il futuro più insicuro per tutti e tutte. Genereranno più debito, più austerità, più confini. Approfondiranno il razzismo. Alimenteranno il cambiamento climatico». Comincia con queste parole l’appello «Stop ReArm Europe» al quale da ieri è possibile aderire (tutti i riferimenti e gli aggiornamenti della campagna si trovano all’indirizzo www.stoprearm.org). Tra i primi supporter dell’iniziativa figurano Transnational Institute, Women’s International League for Peace and Freedom, Attac Italia, Arci, Transform Europe, International Peace Bureau, Ferma il riarmo e Stop the war coalition.
«Non abbiamo bisogno di più armi – prosegue il testo – Non abbiamo bisogno di preparare altre guerre. Abbiamo bisogno di un piano totalmente differente: sicurezza reale, sociale, ecologica e comune per l’Europa e il mondo intero. Organizziamo un movimento europeo contro ReArm Europe! Facciamolo insieme!». L’iniziativa riprende anche il percorso fatto negli anni scorsi dalla piattaforma Europe for peace, che culminò con la conferenza di Vienna del giugno di due anni fa per chiedere il cessate il fuoco in Ucraina.
È parte anche dell’intervento immaginato qualche giorno fa da Walter Massa, presidente nazionale dell’Arci, quando riflettendo con questo giornale sulla scelta della sua organizzazione di non partecipare alla piazza del 15 marzo per l’Europa indetta da Michele Serra aveva auspicato che fosse necessario riprendere la mobilitazione, proprio su scala europea, per fermare il bellicismo e rilanciare il dialogo tra movimenti e società civile di diversi paesi.
La redazione consiglia:
«15 marzo per l’Europa, ecco perché non ci saremo»Oggi, intanto, si dovrebbero avere maggiori dettagli sull’assemblea annunciata dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini per il prossimo 29 marzo, che si terrà al centro congressi di via Frentani a Roma. «Gli investimenti bisogna farli per creare quell’Europa che ancora non c’è, non per il riarmo e gli eserciti di ogni singola nazione», aveva detto Landini. L’incontro è aperto e servirà, appunto, a rilanciare i temi della pace e dei diritti in chiave europea. «Vogliamo dare vita a un percorso di riflessione e mobilitazione sul no agli armamenti, il rifiuto della guerra – spiega Sergio Bassoli, che della Cgil è responsabile tematico per la pace – E vogliamo intrecciarlo con la necessità di lanciare in tutta l’Ue il welfare, la solidarietà la partecipazione e la democrazia».